L'itinerario del 1483: in giro per
il Veneto con la guida di Sanudo

Lunedì 12 Ottobre 2015 di Adriano Favaro
L'itinerario del 1483: in giro per il Veneto con la guida di Sanudo
È l’autore della prima, più completa e bella guida di Venezia: un’opera completa che fa invidia ancora adesso a qualche editore. Aveva segnato tutto, dalle feste, ai posti dove mangiare bene, alle “becarie” dove comprare la carne buona, il nome di tutti i pesci e dei loro prezzi al mercato di Rialto; le casate, i costumi. Era il 1493. L’autore si chiamava Marin Sanudo, aveva allora 18 anni e scriveva in una lingua poco simile al dialetto di adesso che lui chiama “sermon materno”. Nella città capitale mondiale della stampa però non pubblicherà nemmeno una sua riga.



Adesso Sanudo è stato riscoperto – dopo i grandi lavori di stampa di Angela Caracciolo Aricò che ha ridato forma ai suoi “diari” – e soprattutto al suo nome uno studioso, Roberto Bruni è riuscito a collegare un “Itinerarium” che può diventare una delle perle del territorio Veneto. «E non solo – ha spiegato Bruni sabato scorso in un incontro a Soave - Noi lo riproponiamo con mezzi lenti e logici anche per la modernità» come cavallo e auto storiche, bicicletta o a piedi.



Il percorso che Sanuto (la “t” al posto della “d” è un passo nella comprensione del personaggio ndr) ha compiuto come cronista nel 1483 al seguito degli Auditori Nuovi delle sentenze. Una specie di Corte d’Appello che ogni due anni (per quattro secoli) percorse dall’Istria alla Lombardia il territorio della Serenissima (1200 miglia circa).



«Dal viaggio deriva – ricorda Bruni – l’“Itinerario per la terraferma nel 1483 di Marin Sanuto” il cui testo fino all’Ottocento sembrava scomparso. Venne riscoperto e stampato per la prima volta da uno studioso inglese» che Bruni riscoprì e recuperò a sua volta anni fa e con l’editrice Cleup di Padova stampando un prezioso volume.



Da questo alla formazione di un percorso turistico-culturale il passo sembra semplice; invece è difficilissimo in un paese dalla poca agilità imprenditoriale. Ma finalmente è stato fatto - proprio a Soave, città che Sanudo descrive e disegna – il primo passo di un progetto elegante. Che ha già l’ok di sindaci di quattro province, della Regione Veneto e di un gruppo di esperti che stanno progettando un intervento con l’Europa per questo percorso storico.

«Il territorio è cambiato - ha spiegato Bruno - ma noi abbiamo fatto un’operazione particolare, digitalizzato il catasto austriaco del 1700 sovrapponendolo ai percorsi di Sanudo. E ci ha aiutato anche Google. Così sarà ripercorribile con cellulare e Gps la strada che il veneziano fece alla fine del 1400».



Bastava? No. Bruni ha messo assieme gli archivi di Padova, Verona e Vicenza, ha trovato un cuoco come Gianico Viero che riproduce con lealtà le ricette del XIV secolo senza renderle troppo pesanti per stomaci post medievali. “E adesso – è stato il coro dei sindaci (una trentina per ora nel veneto), imprenditori turistici e ristoratori – segneremo il percorso, fornendo indicazioni, tavole, tabelle, ricette, ospitalità, indicando feste e memorie antiche”. Il percorso, che appartiene alle “vie verdi d’Europa” è già tutto pronto, anche il sito web (itinerarium.it – in fase di aggiornamento in questi giorni) ma un assaggio si può avere in “vieverdi.org”. Viaggiare con una guida del 1400 è un lusso che molti, ora si potranno permettere.
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