Veneto, Irpef congelata, i paletti delle imprese. Zaia: ragioniamoci sopra

Lettera di Confindustria, Confartigianato e Confcommercio: «Servono spiegazioni»

Giovedì 27 Ottobre 2022 di Alda Vanzan
Veneto, Irpef congelata, i paletti delle imprese. Zaia: ragioniamoci sopra

VENEZIA - In Veneto la ventilata addizionale Irpef è ancora in un cassetto e non si sa se la Regione di Luca Zaia deciderà di riapplicarla. Le condizioni poste dal governatore - e cioè che dovrebbe esserci una richiesta unanime di tutte le categorie e parti sociali per tassare i veneti - non solo non c'è stata, ma a Palazzo Balbi sono arrivate anche richieste di spiegazioni da parte di Confindustria, Confcommercio, Confartiagianato. Così, al tavolo di partenariato convocato ieri mattina a Grandi Stazioni, sull'Irpef si è ancora tergiversato. «Ragioniamoci sopra», ha detto il presidente, confidando di fatto in un intervento statale. Che sarebbe la panacea da (quasi) tutti desiderata: niente tasse aggiuntive, ma risorse messe dal Governo per aiutare le categorie più deboli, anziani e non autosufficienti in particolare.
In questa fase di vigile attesa - per un periodo stimato di circa un mese - si va dunque avanti col bilancio di previsione già redatto dagli uffici dell'assessore Francesco Calzavara, quello senza Irpef.

Se poi si deciderà di mettere l'addizionale, la manovra scatterà in un maxiemendamento di giunta. «Quello presentato in sede di tavolo di concertazione è un bilancio in chiusura, consegnato al voto del Consiglio - ha detto Zaia -. Contiamo di approvarlo in anticipo, come ormai consuetudine della Regione Veneto, andando al voto ai primi di dicembre. Dalla riunione è emersa una condivisione sul complesso periodo attuale e sulle emergenze contingenti. Attendiamo in ogni caso la manovra nazionale, sulla quale ripongo fiducia». Nel pomeriggio l'assessore Calzavara ha presentato alla Prima commissione consiliare la manovra: l'Irpef non c'era. Tra un mese si vedrà.


LA MISSIVA
Al tavolo di partenariato ieri mattina erano presenti, con Zaia, gli assessori Francesco Calzavara, Roberto Marcato, Elisa De Berti, Elena Donazzan, Cristiano Corazzari. E poi i rappresentanti delle principali categorie e dei sindacati. Non c'erano i presidenti di Confindustria Enrico Carraro, di Confartigianato Roberto Boschetto e di Confcommercio Patrizio Bertin, che a Venezia hanno mandato i rispettivi direttori, ma che comunque avevano già espresso la propria posizione con una lettera inviata il giorno prima al governatore. Per dire cosa? Che sicuramente i veneti rispetto agli abitanti di altre Regioni sono stati agevolati perché è dal 2010 che qui non c'è l'addizionale Irpef e si paga solo l'aliquota base nazionale dell'1,23% e che si è tutti coscienti della difficoltà del momento soprattutto per anziani e disabili. Ma - hanno aggiunto - un giudizio di merito sulla possibile reintroduzione dell'addizionale Irpef sarà possibile solo se la Regione dirà come intende ottenere i 300 milioni di gettito e a chi intende destinarli. Non solo. Confindustria, Confartigianato e Confcommercio vogliono sapere se la Regione. come hanno le imprese, in questi anni ha risparmiato sulla spesa corrente: Perché risulta che negli ultimi 10 anni sia invece aumentata da 10,5 a 11,6 miliardi con un'incidenza che dal 71% è passata all'82%, mentre le risorse regionali destinate allo sviluppo economico sono scese da 277 a 177 milioni».
Di sicuro non saranno tutte le categorie economiche a chiedere alla Regione di tassare i veneti. Netto il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini: «Apprezziamo il fatto che sul tema ci sarà un supplemento di analisi, anche alla luce delle misure che metterà in campo il governo nazionale. La nostra posizione è sempre la stessa: occorrono risorse per il sociale, ma nella manovra di bilancio non si devono toccare i fondi per le imprese, che soffrono ormai da due anni». Ma non si chieda agli agricoltori di chiedere tasse in più: «La tassa ricadrebbe sui cittadini, gli stessi che con un risultato nettissimo hanno votato questa amministrazione. È quindi giusto che sia la Regione ad assumersi la responsabilità di decidere».


I FAVOREVOLI
Un appello «alla responsabilità e alla solidarietà» è arrivato dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Tiziana Basso, Gianfranco Refosco e Roberto Toigo: «Disponibili ad aprire una discussione anche tecnica sugli strumenti opportuni (da reperire all'interno del bilancio regionale, dei fondi comunitari o, se necessario, con un'addizionale Irpef sui redditi più alti) per trovare le risorse necessarie che debbono essere finalizzate ad affrontare la questione sociale che rischia di deflagrare nelle prossime settimane».
 

Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 08:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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