Berlusconi pensa alle elezioni e avvisa la Lega: «Da sola non basta, faremo un centrodestra inclusivo». Disco rosso per Alfano: «No a chi ha collaborato con la sinistra». Il rilancio degli azzurri nel Veneto è nei piani: «Tornerà ad essere una delle nostre roccaforti. E il referendum per l’autonomia andrebbe esteso in tutta Italia».
Presidente Berlusconi, Matteo Salvini ha detto di accettare la sfida proporzionale: chi ha più voti esprime il candidato premier. Perché lei è sicuro che Forza Italia prenderà più voti della Lega?
«Perché Forza Italia è portatrice del modello di centrodestra che vince in tutta Europa, basato sui valori cristiani e sulle idee liberali, nel quale può riconoscersi la maggioranza degli italiani, tutti coloro che cercano dei programmi concreti e realizzabili, che pretendono dai governanti esperienza e credibilità. Stiamo costruendo un centrodestra moderato nei toni e rivoluzionario nei contenuti. I contenuti e le sensibilità che la Lega rappresenta hanno piena cittadinanza, ma non bastano».
Cambierà la “squadra”?
«Noi non schiereremo professionisti della politica, ma donne e uomini che nella vita civile, nella trincea del lavoro, dell’impresa, delle professioni, della cultura, del volontariato abbiano dimostrato quello che sanno fare. Daremo anche i nomi della squadra di governo, i protagonisti del fare a cui affideremo la realizzazione di questo programma».
Il 22 ottobre il Veneto e la Lombardia voteranno per il referendum sull’autonomia. L’esito è scontato, e praticamente nessun partito si dichiara contrario. Ma servirà a qualcosa?
«Servirà a dare un segnale, del quale l’establishment, la classe dirigente farà bene a tenere conto, se non vuole perdere del tutto il contatto con le aree più vitali e produttive del nostro paese. Anzi, c’è chi dice che potrebbe essere utile estendere i referendum lombardo-veneti in tutta Italia, in particolare al Sud. Sarebbe un ipotesi su cui varrebbe la pena di riflettere...
© RIPRODUZIONE RISERVATA Presidente Berlusconi, Matteo Salvini ha detto di accettare la sfida proporzionale: chi ha più voti esprime il candidato premier. Perché lei è sicuro che Forza Italia prenderà più voti della Lega?
«Perché Forza Italia è portatrice del modello di centrodestra che vince in tutta Europa, basato sui valori cristiani e sulle idee liberali, nel quale può riconoscersi la maggioranza degli italiani, tutti coloro che cercano dei programmi concreti e realizzabili, che pretendono dai governanti esperienza e credibilità. Stiamo costruendo un centrodestra moderato nei toni e rivoluzionario nei contenuti. I contenuti e le sensibilità che la Lega rappresenta hanno piena cittadinanza, ma non bastano».
Cambierà la “squadra”?
«Noi non schiereremo professionisti della politica, ma donne e uomini che nella vita civile, nella trincea del lavoro, dell’impresa, delle professioni, della cultura, del volontariato abbiano dimostrato quello che sanno fare. Daremo anche i nomi della squadra di governo, i protagonisti del fare a cui affideremo la realizzazione di questo programma».
Il 22 ottobre il Veneto e la Lombardia voteranno per il referendum sull’autonomia. L’esito è scontato, e praticamente nessun partito si dichiara contrario. Ma servirà a qualcosa?
«Servirà a dare un segnale, del quale l’establishment, la classe dirigente farà bene a tenere conto, se non vuole perdere del tutto il contatto con le aree più vitali e produttive del nostro paese. Anzi, c’è chi dice che potrebbe essere utile estendere i referendum lombardo-veneti in tutta Italia, in particolare al Sud. Sarebbe un ipotesi su cui varrebbe la pena di riflettere...