Intel e la fabbrica di microchip in Veneto: l'impegno del governo rimane

Giovedì 19 Gennaio 2023
Intel e la fabbrica di microchip in Veneto: l'impegno del governo rimane

VENEZIA - Lo sbarco di Intel in Italia - in Veneto o in Piemonte - non sarebbe saltato. Per la precisione non ci sarebbe nessuno stop da parte del colosso digitale americano, ma neanche alcuna decisione. Il rapporto con il Governo italiano, però, continuerebbe. Il che significa che l'investimento da 5 miliardi di euro in quel di Vigasio, Verona - ammesso che l'opzione veneta non venga battuta da quella piemontese - sarebbe ancora in ballo.
È quanto trapela da fonti qualificate in merito all'ipotizzata - ma soprattutto auspicata - costruzione di un impianto avanzato di confezionamento e assemblaggio di semiconduttori nel nostro Paese, un'operazione che darebbe lavoro a migliaia di persone. Ieri, a Roma, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, smentendo di essere stato a cena la sera prima con l'ad di Intel a Davos («Se sono qui, come faccio ad essere a Davos? Ieri ero a Bruxelles, oggi qui»), ha detto che l'impegno del Governo continua: «Purtroppo, o per fortuna - dipende dai punti di vista - c'è stato un passaggio di governo, ma la cosa viene ripresa in mano.

Sono cambiate anche delle situazioni di costo generale nel mondo, però siamo sicuramente impegnati». Alla conferenza stampa di fine anno, solo poche settimane fa, la premier Giorgia Meloni aveva assicurato «la massima disponibilità»: «Sto cercando di calendarizzare un incontro con i rappresentanti dell'azienda per capire come facilitare, favorire, l'investimento». Il mese prima, novembre, intervenendo all'assemblea degli industriali veronesi, era stato il governatore del Veneto a dire che si era in una «fase cruciale»: «Abbiamo seguito questa fase con il governo Draghi e oggi il nuovo governo è sul pezzo. La partita si andrà a definire nei prossimi mesi». Perché, allora, le voci di uno stop?


EQUIVOCO
C'è chi parla di un equivoco sulla tempistica. A un certo punto si era sparsa la voce che entro dicembre 2022 Intel avrebbe scelto dove insediare la sua super fabbrica di microchip, se a Vigasio in provincia di Verona o se in Piemonte. In realtà il colosso digitale americano non ha mai fornito date. Di ufficiale c'è una nota dell'azienda del marzo 2022 che annunciava un piano per la produzione di semiconduttori in Europa: Intel si leggeva ha annunciato piani per un investimento iniziale di oltre 33 miliardi di euro per costruire un mega-sito di semiconduttori all'avanguardia in Germania, per stabilire un nuovo centro di ricerca e sviluppo (R&S) e progettazione in Francia e per espandere le capacità in ricerca e sviluppo, produzione, servizi di fonderia e produzione back-end in Irlanda, Italia, Polonia e Spagna.
Poi, il 4 agosto scorso, l'agenzia di stampa Reuters anticipava che l'Italia era prossima a chiudere l'accordo con Intel. E il 25 settembre, a urne aperte (era il giorno delle elezioni Politiche), sempre la Reuters annunciava che la Silicon Valley d'Europa sarebbe sorta nel Veronese, nell'area dove doveva sorgere l'autodromo: un investimento da 4,5 miliardi di euro, con 1.500 nuovi posti di lavoro più altri 3.500 indiretti tra fornitori e partner.
A quelle anticipazioni non sono mai seguite conferme ufficiali. Ma neanche smentite. È indubbio che la congiuntura economica sia cambiata. C'è un rincaro dei prezzi che comporta una rivisitazione dei piani di investimento, ma da più parti si rassicura: l'interlocuzione con il Governo italiano continuerebbe.
 

Ultimo aggiornamento: 15:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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