TRENTO - Un imprenditore della val di Fassa, in Trentino, è stato condannato in primo grado, a 10.000 euro di risarcimento e tre mesi di reclusione per aver insultato una vigilessa pugliese in servizio in valle perché non originaria del posto.
I fatti risalgono al 2017. L'agente di polizia locale aveva multato l'automobilista perché aveva parcheggiato in modo errato: il proprietario, che era sopraggiunto poco dopo, si sarebbe rifiutato di mostrare i documenti.
Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 11:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA I fatti risalgono al 2017. L'agente di polizia locale aveva multato l'automobilista perché aveva parcheggiato in modo errato: il proprietario, che era sopraggiunto poco dopo, si sarebbe rifiutato di mostrare i documenti.
Da qui era iniziato uno diverbio e l'automobilista si sarebbe rivolto alla vigilessa in ladino accusandola di non parlare la lingua e di fare un lavoro che, secondo lui, sarebbe dovuto essere assegnato a persone del posto. L'uomo si era poi allontanato a bordo del veicolo senza pagare le sanzioni. Il caso è finito in tribunale dove l'automobilista ha dovuto rispondere di oltraggio e interruzione di pubblico servizio.