In Veneto a febbraio 2018 ancora 50mila bimbi "sotto osservazione"

Domenica 11 Febbraio 2018 di Angela Pederiva
In Veneto a febbraio 2018 ancora 50mila bimbi "sotto osservazione"
VENEZIA - A febbraio 2018 in Veneto 50.000 bambini e ragazzi erano ancora sotto la lente delle Ulss. Si tratta dei 21.000 che non avevano mai iniziato il percorso e dei 29.000 che l'hanno cominciato senza però averlo ancora completato. A dirlo è il Rapporto sull'attività vaccinale 2017, redatto dalla Direzione regionale prevenzione, secondo cui l'adesione alle immunizzazioni ha continuato a crescere sia prima che dopo il decreto (poi convertito in legge) Lorenzin-Fedeli.

LA NORMATIVA
In estrema sintesi, la normativa prevede l'obbligo di sottoporre i minori da 0 a 16 anni a nove vaccinazioni, contro poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae tipo b, morbillo, rosolia e parotite; per i nati nel 2017 se ne aggiunge anche una decima, contro la varicella. Nella loro rilevazione, per una questione di attendibilità dei dati i tecnici della Regione hanno preso in considerazione i quasi 640.000 ragazzini di età compresa tra 2 e 16 anni residenti o domiciliati in Veneto.

LA COPERTURA
Ebbene il monitoraggio dice che, in quell'area fascia anagrafica, alla fine del 2017 risulta vaccinato il 95,5% per tre dosi anti-poliomielite (contro il 91,3% del 2013 e il 92,6% del 2015) e il 94,7% per una dose anti-morbillo (a fronte dell'87,1% del 2013 e del 91,5% del 2015). «Le coperture vaccinali raggiunte su questa fascia di popolazione 2-16 garantiscono una soglia di sicurezza rispetto alla possibile insorgenza di focolai epidemici», affermano gli esperti di Palazzo Balbi, in considerazione del fatto che il siero contro la poliomielite è contenuto nell'esavalente (che protegge anche da difterite, tetano, pertosse, epatite B ed emofilo), così come quello contro il morbillo è contemplato nel trivalente (che difende pure da parotite e rosolia).

GLI INADEMPIENTI
Stando alle stime degli analisti, ad oggi sono circa 29.000 i bimbi e gli adolescenti che risultano inadempienti rispetto alla legge per la mancanza di una o più dosi, mentre si aggira intorno a 21.000 la quota di quelli che non hanno proprio intrapreso il cammino di vaccinazione e per questo rischiano di incorrere nelle conseguenze della normativa se non si metteranno in regola entro il 10 marzo. Fra loro, 8.500 hanno fra 1 e 6 anni e perciò potrebbero essere esclusi dagli asili nido e dalle scuole dell'infanzia; invece i 12.500 più grandi continueranno a frequentare elementari, medie e superiori, ma i loro genitori potrebbero essere chiamati a pagare una sanzione da 100 a 500 euro.

I RECUPERI
Restano dunque quattro settimane per mettersi in pari con le prescrizioni, cosa che peraltro sta già accadendo da mesi. Prendendo come riferimento la prima dose di siero contro il morbillo, malattia scelta per la sua alta infettività e per il maggior ritardo nell'adesione, i tecnici hanno contato il rientro nei ranghi di 27.370 bambini e ragazzi prima dell'obbligo (scattato il 7 giugno) e di altri 6.291 dopo il decreto (in questo caso il calcolo è arrivato fino al 31 dicembre). Approfondendo lo studio per singole coorti, cioè per gli anni di nascita, emerge che tra i ragazzini nati fra 2001 e 2010 il maggior numero di recuperi è avvenuto prima dell'introduzione dell'obbligatorietà, mentre fra i bimbi da 3 a 6 anni la corsa alle iniezioni è diventata più vistosa dopo l'approvazione del decreto. «L'effetto obbligatorietà commentano dalla Direzione regionale prevenzione lo si può quindi tradurre come un recupero di una piccola fetta di popolazione per le coorti più vecchie di probabili indecisi e con una forte accelerata decisionale per quel gruppo di soggetti ritardatari o dubbiosi delle ultime coorti». Un fenomeno che gli esperti della Regione leggono come la conseguenza dell'attività di invito e informazione svolta dalla stessa istituzione e dai Servizi di igiene e sanità pubblica delle aziende sanitarie, con probabilità di progressione costante anche dopo i 24 mesi.
Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 15:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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