​Contrabbando di gasolio: evasi
5,6 milioni, 13 arresti e 51 denunce

Martedì 22 Dicembre 2015 di Paola Treppo
​Contrabbando di gasolio: evasi 5,6 milioni, 13 arresti e 51 denunce
7

GORIZIA - Si è conclusa con la denuncia di 64 persone e 13 arresti l’operazione Traffic, un’imponente attività di polizia giudiziaria finalizzata al contrasto del traffico internazionale di gasolio illecito, sviluppata dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Gorizia.



I sequestri
Sono state sequestrare, nel corso dell’anno, 21 autoarticolati e 764.000 litri di gasolio del valore commerciale di oltre un milione di euro e beni per un valore di 3.615.000 euro tra cui 13 immobili e 7 distributori clandestini di carburante privi di ogni autorizzazione. ​Parte del prodotto sequestrato, pari a 496.670 litri, su autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, è stato assegnato per finalità istituzionali, anche grazie alla recente legge 43/2015, ad alcuni Enti, come il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, l’Esercito Italiano, la Croce Rossa.

La frode
È stato accertato il consumo in frode, sul territorio nazionale, di ulteriori 9.063.832 litri di prodotto petrolifero e il mancato versamento di accise per l’importo di 5.601.612 euro.

Le raffinerie
II prodotto petrolifero, trasportato all’interno di autoarticolati privi di ogni requisito di sicurezza per le merci pericolose, proveniva solitamente da raffinerie che sorgono nella vicina Slovenia, ma anche in Ungheria, Slovacchia e Bulgaria. Una volta oltrepassato il confine, veniva immesso in consumo, senza aver assolto il pagamento delle accise, in numerose località del territorio nazionale, tra cui le province di Bari, Foggia, Napoli, Salerno, Latina, Frosinone, Roma, Brescia, Pistoia, Milano, Verona, Bergamo, dove veniva stoccato in veri e propri depositi di carburante abusivi e successivamente venduto a privati cittadini per essere utilizzato nei comuni mezzi di trasporto.

Come è nata l'indagine
L’attività di polizia giudiziaria che ha avuto inizio dai servizi di controllo economico del territorio costantemente svolti dai finanzieri isontini presso i maggiori valichi di ingresso del territorio nazionale, sviluppata inizialmente sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Gorizia, ha visto l’interessamento di numerose Procure della Repubblica del territorio Nazionale.

Fantasiose e improbabili le destinazioni
Il prodotto petrolifero, dichiarato come olio lubrificante, (risultato dalle analisi chimiche essere invece una composizione di 80% di gasolio e 20% di olio vegetale, idoneo a garantire la carburazione in motori diesel), veniva scortato con documenti che attestavano “fantasiose” e improbabili destinazioni finali come Malta, Cipro e Spagna, per evitare il pagamento delle accise nel territorio nazionale.

Le accuse
I reati contestati sono l’associazione per delinquere transnazionale, la sottrazione all’accertamento e al pagamento dell'accisa sugli oli minerali, la frode in commercio, la falsificazione dei documenti di trasporto attraverso l’indicazione nelle lettere di vettura internazionali di società destinatarie fittizie con sede in Spagna, Grecia, Malta, Cipro.

Le steffette
In molte occasioni i carichi di prodotto venivano trasportati ricorrendo ad autoarticolati anonimi scortati da staffette in grado di avvisare i conducenti della presenza di posti di controllo e prima di metterlo in vendita veniva miscelato con olio vegetale in modo da lucrare maggiormente. L’uso prolungato del prodotto per i comuni mezzi di trasporto avrebbe procurato conseguenze negative sui motori.

Un fenomeno preoccupante
I risultati ottenuti dimostrano l’efficacia del dispositivo di controllo delle frontiere, messo in atto dalle fiamme gialle goriziane, finalizzato al contrasto dell’importazione illegale di gasolio, fenomeno che negli ultimi anni ha subito una forte e preoccupante espansione.

Ultimo aggiornamento: 20:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci