Giorgia Meloni, in Veneto si allarga il fronte di Fratelli d'Italia

Martedì 21 Gennaio 2020 di Alda Vanzan
Giorgia Meloni, in Veneto si allarga il fronte di Fratelli d'Italia
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Giorgia Meloni in Veneto si allarga: il gruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale oggi crescerà da uno a tre componenti. Con l'attuale capogruppo Sergio Berlato passeranno infatti i veronesi ex tosiani Andrea Bassi e Stefano Casali, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo di Centro destra Veneto - Autonomia e Libertà. A differenza di Massimo Giorgetti e Elena Donazzan, che dopo aver lasciato Forza Italia sono confluiti nei Fratelli della Meloni mantenendo i rispettivi gruppi consiliari, Bassi e Casali nelle prossime ore passeranno formalmente nel gruppo di FdI, un passaggio che tra l'altro dovrebbe loro consentire, in quanto uscenti, la ricandidatura certa alle prossime elezioni regionali. Casali al riguardo si limita a dire che ci sarà una disponibilità a dare un contributo al partito, ma in terra scaligera sono pronti a rinfacciare - a lui, alla sua civica locale Verona Domani e pure a Bassi - l'appoggio alle ultime Europee al candidato leghista Paolo Borchia. Resta il fatto che con Bassi e Casali, più Berlato, Donazzan e Giorgetti, Fratelli d'Italia conta 5 consiglieri (ne aveva solo uno, Berlato, alle elezioni del 2015) e diventa la quarta forza politica al Ferro Fini dopo la Lega (12 consiglieri), il gruppo Zaia Presidente (10) e il Pd (8), battendo peraltro il M5s (4).
 


Dal punto di vista tecnico, una volta formalizzato il passaggio di Bassi e Casali nel gruppo di Berlato, il Centro Destra Veneto - Autonomia e Libertà resterà con un unico consigliere, il leghista Fabiano Barbisan che per strategie interne al Ferro Fini dettate da logiche zaiane è passato in un gruppo formalmente di opposizione solo per ottenere la vicepresidenza della commissione Sanità. Tant'è, l'operazione Bassi-Casali è stata condotta sotto la regia di Berlato e le prossime mosse spazieranno da Venezia a Roma fino a Bruxelles.

BREXIT & BERLEXIT
Mentre in Regione i leghisti scalpitano perché il loro doge Luca Zaia ancora non dice se si ricandiderà a Palazzo Balbi in attesa che si apra o non si apra una finestra per Palazzo Chigi, i Fratelli d'Italia hanno di fronte una molteplicità di scenari. Tutti con Berlato più o meno protagonista. L'attuale capogruppo di FdI nonché coordinatore regionale del partito e di nuovo presidente dei cacciatori dell'Acv, a breve dovrebbe andare a Bruxelles. Il suo scranno di parlamentare europeo era stato congelato in attesa della Brexit e adesso che l'uscita del Regno Unito dall'Ue è effettiva, il Fratello vicentino dovrebbe traslocare in Europa. Il condizionale però è d'obbligo perché la Berlexit, l'uscita di Berlato dal Veneto, potrebbe non essere immediata. I dati certi sono due: Berlato è stato eletto parlamentare europeo e il suo posto al Ferro Fini sarà preso da Joe Formaggio. Il quando, però, è un capitolo aperto: potrebbe essere già il prossimo mese (e allora Formaggio dovrebbe decidere se dimettersi da sindaco di Albettone, essendo le due cariche incompatibili) oppure un po' più in là (e più tardi si va, sarebbe un vantaggio per Formaggio).

L'altra variabile riguarda le elezioni. Berlato in una riunione del direttivo regionale avrebbe detto di voler andare non più a Bruxelles, ma a Roma e quindi di essere pronto a candidarsi alle prossime Politiche, sperando ovviamente che siano il prima possibile. Se Berlato approdasse al Parlamento libererebbe il posto in Europa a Elisabetta Gardini, prima dei non eletti l'anno scorso con 14.700 preferenze dopo Berlato. E questo, raccontano i Fratelli, spiegherebbe l'asse BerlatoGardini. Asse che nei disegni del capogruppo/coordinatore del partito vedrebbe anche il suo genero Vincenzo Forte, che è coordinatore a Vicenza, come nuovo consigliere regionale eletto in terra berica. Solo che la battaglia in quel di Vicenza rischia di essere feroce se non altro perché si ricandiderà Elena Donazzan (magari in ticket con Silvio Giovine) e perché della partita potrebbe essere pure l'esuberante Joe Formaggio.
Dopodiché non è escluso che tutti i maggiorenti si candidino a Palazzo Ferro Fini, compresi la Gardini e lo stesso Berlato, con Massimo Giorgetti a Verona (che se la giocherebbe per la sesta volta) e la Donazzan a Vicenza.
Big schierati con l'obiettivo di raggiungere i 10% e fare almeno 5 eletti. Si vedrà. Intanto in agenda c'è la Berlexit.

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