Veneto e Friuli Venezia Giulia verso l'unione: nasce Confindustria Nordest

Martedì 22 Giugno 2021 di Maurizio Crema
Enrico Carraro e Giuseppe Bono

VENEZIA - Confindustria del Nordest, il cantiere è aperto. L'idea è di aggregare per ora Veneto e Friuli Venezia Giulia, che insieme costituirebbero una federazione da circa 15mila imprese. Domani la conferenza stampa dei due presidenti Enrico Carraro e Giuseppe Bono. Riserbo da Assindustria Veneto Centro (Treviso più Padova, la più importante territoriale del Veneto) e da Vicenza, mentre il presidente di Venezia-Rovigo Vincenzo Marinese approva: «Va nella giusta direzione di fare lobby e dare un segnale preciso alla politica. Un'operazione innovativa, la prima del genere in Confindustria». Già diviso il Friuli Venezia Giulia. «Gli interessi sono comuni, insieme saremo più forti - avverte Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico (Pordenone, Trieste e Gorizia) - in prospettiva allargare questa federazione anche a Emilia Romagna e Trentino Alto Adige». «Ritengo necessario procedere prima con la fisione regionale per non creare confusione e problematiche di governance», stoppa la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli.
Ma il cantiere è già aperto.

Lannuncio ufficiale della possibile federazione (per ora niente fusione e le territoriali rimarranno) dovrebbe arrivare domani. «Larea vasta del Nord Est - afferma una nota congiunta di Carraro e Bono - è un territorio particolarmente omogeneo all'interno del quale attuare la sperimentazione di forme sovra-territoriali del sistema della rappresentanza, per la definizione di linee di condotta comuni e lo scambio di eccellenze e linee di indirizzo condivise sulle politiche industriali». L'obiettivo è quello «di superare i confini amministrativi regionali per connettere in modo più efficiente le realtà produttive che già adesso operano con filiere interdipendenti e integrate».


FILIERE INTEGRATE
«Questo progetto è il progetto - sottolinea Marinese -. Oggi come imprese dobbiamo aumentare le nostre dimensioni, giusto che si parta da Confindustria. Questo progetto non oscura le territoriali, ma gli imprenditori di Pordenone e Portogruaro hanno gli stessi problemi. Fare lobby, aeroporti, porti, Fondazione Nordest: ci sono dei temi dove le dimensione è decisiva. La federazione è la strada giusta per mettere a terra grandi progetti comuni, per pianificare efficacemente lo sviluppo. E poi rafforzare la rappresentanza è fondamentale in un momento come oggi dove la politica guarda ai numeri e non ai voti. Noi del Nordest per una volta saremo innovatori, saremo i primi in Italia a fare un'operazione del genere». Nessuna fuga in avanti. «Non c'è nessuna fusione, il cantiere Nordest nasce da una visione comune tra i presidenti Bono e Carraro per arrivare a una sorta di federazione - spiega Agrusti - alla quale spero in futuro potranno unirsi in futuro Confindustria Emilia Romagna e del Trentino Alto Adige. I nostri imprenditori vogliono un campo di gioco più largo per far valere di più la forza delle imprese sul territorio, per avere una migliore interlocuzione con Regioni e governo, mettere in sinergia infrastrutture, università, centri ricerca, digitale. E Fondazione Nord Est, un po' l'incubatore di questo progetto, diventerà sempre di più il motore intellettuale e programmatico di quest'area vasta». E le territoriali? «Rimarranno fondamentali per portare a terra le iniziative pensate a livello interregionale. E sono convinto che la nuova presidente di Vicenza Laura Dalla Vecchia darà un contributo decisivo a quest'operazione per mettere insieme circa 15mila imprese».
Udine però frena sulle alleanze interregionali. Anna Mareschi Danieli: «Tali forme a oggi non sono previste dalla legge Pesenti che governa i nostri statuti. Anche se sono convinta che tutto ciò che unisce vada valutato positivamente, se rafforza il sistema associativo, è però necessario che il percorso sia coerente e lineare. Friuli Venezia Giulia e Veneto, insieme con il Trentino e l'Alto Adige, costituiscono un player economico e industriale di assoluto rilievo in Italia, che in un più efficace coordinamento delle proprie rappresentanze d'impresa può sicuramente trovare maggiore ascolto in sede nazionale, senza per questo dimenticarsi delle peculiarità e delle differenze dei singoli territori».
 

Ultimo aggiornamento: 17:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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