Nordest, la luna di miele è finita:
Matteo Renzi cade giù dal trono

Lunedì 13 Luglio 2015 di Natascia Porcellato
Nordest, la luna di miele è finita: Matteo Renzi cade giù dal trono
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Il Governo di Matteo Renzi, dopo aver goduto di grande fiducia, appare oggi in difficoltà. L’opposizione leghista di Matteo Salvini, nonostante la rimozione della questione settentrionale, sembra in piena ascesa. Il risultato è una sostanziale equivalenza dei due nelle regioni del Nordest. Completano il quadro dell’area l’inseguimento del Movimento 5 Stelle e la stasi di FI. Questi sono i tratti principali che emergono da quanto elaborato da Demos per l’Osservatorio sul Nordest del Gazzettino. L’operato del Governo, infatti, raccoglie oggi il 43% dei giudizi positivi, con un calo di 17 punti percentuali rispetto all’ottobre scorso. Ad aumentare, invece, è l’opposizione della Lega, che sale dal 30% di 9 mesi fa all’attuale 43%. Più contenuti i voti almeno sufficienti raccolti dall’azione del M5s (33%, però + 12 punti percentuali rispetto all’ottobre scorso) e di Forza Italia (23%, stabile). L’incanto che ha circondato l’esecutivo guidato da Renzi nell’ultimo anno e mezzo sembra stia svanendo. Nel marzo del 2014, era il 67% dei nordestini ad apprezzare il Presidente del Consiglio e il suo Governo, un dato che si è mantenuto stabile anche nel luglio scorso (65%). Un primo calo consistente lo abbiamo registrato in ottobre (60%), fino all’attuale netto calo al 43%. Meno del governo Letta, che ha raccolto tra il 55 e il 47%. Meno anche del governo Monti, per cui abbiamo registrato percentuali di consenso comprese tra il 51 e il 59%.

Se il sostegno all’esecutivo appare in crisi, l’opposizione della Lega è in piena ascesa. Dopo una stagnazione durata fino a marzo 2014, con un gradimento sotto al 16%, l’elezione di Salvini, con il netto cambio di temi e modi impressi dal neo-segretario dalla campagna elettorale per le Europee 2014 in poi, ha invertito il trend. In aprile, infatti, il dato è salito al 23%, tra luglio e ottobre dello stesso anno si è portato sopra il 30% ed è arrivato oggi al 43%. Quest’ultimo balzo, poi, probabilmente risente del recente successo alle Regionali in Veneto che hanno ben mostrato quanto sia ancora esteso il consenso per la Lega.

L’opposizione del M5s, invece, tra il 2013 e il 2014 descrive un paio d’anni di giudizi complessivamente altalenanti, compresi tra il 15 e il 24%, mentre oggi guizza al 33%. Il grande fermento elettorale che ha caratterizzato il Nordest negli ultimi anni, però, sembra tutt’altro che finito, come si può osservare guardando alle relazioni tra le valutazioni espresse e l’orientamento politico. Così, può sembrare ovvio che tra gli elettori del Pd il consenso verso il governo Renzi raggiunga l’85%; meno ovvio è che quasi un leghista su tre (31%) dia a Renzi un voto positivo. L’80% degli elettori del Carroccio, poi, sostiene l’opposizione di Salvini, ma le azioni della Lega sono apprezzate in maniera consistente anche da chi voterebbe FI (39%) o M5s (45%). L’83% degli elettori del M5s assegna al lavoro dei pentastellati in Parlamento un voto almeno sufficiente, ma anche il 35% dei sostenitori della Lega apprezza l’operato dei grillini. L’opposizione di FI, invece, è stimata in equal modo dai suoi stessi elettori e da quelli della Lega (entrambi: 43%). Queste contaminazioni sembrano sintomatiche di una ricerca che, negli ultimi anni, sta caratterizzando gli elettori “forzaleghisti”. Elettori che, dopo aver a lungo abitato la Casa delle Libertà, oscillando tra Lega e FI; dopo aver sconfinato nel M5s alle Politiche 2013; dopo aver azzardato il voto al Pd di Renzi alle Europee 2014; dopo aver “Scelto Zaia” alle Regionali 2015 in Veneto: continuano a vagare alla ricerca di un leader nazionale che non c’è.
Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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