Nordest, in un anno la Finanza ​ha scoperto duemila evasori fiscali

Martedì 25 Giugno 2019 di Nicola Munaro
Nordest, in un anno la Finanza ha scoperto duemila evasori fiscali
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Quasi mille evasori in Veneto in un anno - la cifra sale a 1.800 se si aggiungono i dati del Friuli Venezia Giulia - e una regione divenuta terreno di conquista per le cosche mafiose, con tutto il corollario di quello che questo significa: riciclaggio di capitali illeciti, mercato della droga e guerra (al ribasso) negli appalti, spesso pubblici.
Tutti nemici messi nel mirino dal comando Interregionale della Guardia di Finanza, che ieri a Venezia, nella caserma Tommaso Mocenigo, alla Giudecca, ha celebrato il 245esimo anniversario della fondazione del corpo. Un'occasione perfetta per le Fiamme Gialle per tracciare la più classica delle linee sul terreno e fare i conti di un anno che li ha visti alle prese con gli storici avversari (l'evasione fiscale e frodi carosello all'Iva) e le nuove realtà, l'approdo e il consolidamento delle mafie - su tutti ndrangheta e camorra - ormai realtà in Veneto.
 
I DATI
Sono 70.838 gli interventi ispettivi conclusi dai Reparti del comando Interregionale Veneto della Guardia di Finanza tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019; 3.938 sono, invece, le indagini delegate al corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile. In totale sono stati 1.330 i reati fiscali: il 54,7% frutto di fatture false, dichiarazione fraudolenta e occultamento di documentazione contabile. 
Il pallottoliere delle Fiamme Gialle del Veneto arriva a quota 941 evasori totali, che hanno nascosto al Fisco 275 milioni di Iva. Inoltre, sono stati verbalizzati 570 datori di lavoro per aver impiegato 3.542 lavoratori in nero o irregolari. 
«Si tratta di soggetti che non presentano dichiarazione dei redditi a cui aggiungere chi la presenta, ma a reddito zero - è l'analisi del generale della Finanza Bruno Buratti, comandante Interregionale dell'Italia Nord Orientale - Non stiamo parlando di imprenditori, ma di gente che produce illegalità e mina alla radice la ripresa economica. Non è tollerabile nei confronti dei tanti che le imposte le pagano e lavorano per questo Paese».
A far impressione, anche il versante del danno erariale: nel 2018 e nei primi cinque mesi del 2019 sono state segnalate condotte illecite alla Corte dei Conti per circa 72,3 milioni di euro, contestati a 223 soggetti, mentre sono stati eseguiti sequestri per 500 mila di euro. I controlli in materia di prestazioni sociali agevolate e indebita esenzione dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari al 25% e al 84%. 
LE MAFIE«Il Veneto è appetibile perché assieme alla Lombardia, è il motore economico del Paese - continua il generale Buratti - Un territorio che produce ricchezza, un'area che ha saputo reggere bene anche alla crisi e ovviamente dove c'è denaro e c'è da investire, si infiltra la criminalità organizzata. C'è bisogno di un cambio di mentalità. Gli operatori al Sud sono abituati a contrastare questi fenomeni, dobbiamo cominciare a considerarli un problema anche al Nord. Le cosche criminali reinvestono al Nord ciò che ricavano in altre zone . Il fattore di moltiplicatore di ricchezza della cocaina è pare a oltre cento a uno. Nel momento in cui l'economia fa fatica a riprendere, quello è il momento in cui entra denaro di provenienza illecita».
E i numeri sono la cartina di tornasole inappellabile della lettura data dal generale Interregionale di veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Sono state 13.781 le attività ispettive: 647 le persone sottoposte ad accertamenti patrimoniali; 118,6 i milioni di euro il valore delle proposte di sequestro, mentre i provvedimenti hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di 4,5 e 7,2 milioni di euro circa. 
Sul fronte del riciclaggio dei capitali illeciti, sono state denunciate 208 persone, 18 gli arresti. Il valore è di 310 milioni di euro, mentre sono stati sequestrati 51,8 milioni di euro.
Nicola Munaro
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