Firmato un accordo quadro a livello nazionale per la gestione della riduzione costi dell'Electrolux, che prevede 220 esuberi complessivi a livello nazionale di cui 101 a Nordest. Per il sito di Cerreto d'Esi (Ancona), sono 13 gli esuberi individuati su 203 lavoratori complessivi: 8 tra gli operai e 5 unità impiegatizie. Ai quali si sommano già i 26 contratti di lavoratori interinali non rinnovati e, molto probabilmente, altri 3 di staff leasing che non dovrebbero essere rinnovati a breve. Nell'accordo è stabilito che si tratterà esclusivamente di uscite con il principio della volontarietà, con incentivo all'esodo fino a 72mila euro. A Porcia e Pordenone gli esuberi sono 76 (36 operai e 40 impiegati-staff), a Susegana 25 (solo impiegati).
Per chi andrà in pensione nella vigenza della Naspi sono previsti incentivi per coprire le intere integrazioni.
La Fiom
«Una decisione, quella della razionalizzazione dei costi, che non ha colto impreparato il sindacato e che si spiega, anche, con il calo dei volumi prodotti» il commento di Pierpaolo Pullini, componente della segreteria della Fiom e responsabile per il distretto economico di Fabriano. «Per lo stabilimento di Cerreto D'Esi, per il 2022 si prevedeva una produzione di cappe pari a 135mila pezzi, invece, si è arrivati a fine anno a circa 118mila. Dalla Electrolux si conta, per il 2023, su una ripresa produttiva» aggiunge. «La Fiom di Ancona ritiene importantissima la conferma degli investimenti previsti, così come l'entrata a regime delle "zero immissioni" per lo stabilimento di Cerreto D'Esi», conclude Pullini, rimarcando la necessità della convocazione di un tavolo straordinario dell'elettrodomestico da parte del Governo «e un intervento del pubblico a difesa dei settori strategici dell'industria».
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