Edilizia, imprese a rischio crac: incertezza bonus, crediti fiscali fermi, rincari. E non si trova il personale

Mercoledì 22 Giugno 2022 di Maurizio Crema
Edilizia, imprese a rischio crac: incertezza bonus, crediti fiscali fermi, rincari. E non si trova il personale

VENEZIA - Edilizia, l'incertezza sui bonus, crediti fiscali bloccati per 400 milioni solo in Veneto e i rincari stanno frenando un settore fino a oggi decisivo per la ripresa italiana. Anche sul versante dell'occupazione. Solo nel Nordest circa il 50% dei posti possibili rimarrebbero scoperti per mancanza di manodopera. Secondo l'Ad di Autostrade per l'Italia Roberto Tomasi, il settore delle infrastrutture in Italia avrebbe necessità di assumere altre 145mila operai per far fronte ai grandi lavori in cantiere. I costruttori di Ance hanno stretto un'intesa con operatori del terzo settore per selezionare direttamente nei loro Paesi d'origine i migranti che vogliono lavorare nel settore. «Io sto rinunciando a lavori perché mi manca personale, potrei assumere il 30% di addetti in più e non riesco a trovarli - avverte Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Veneto, imprenditore padovano dell'edilizia - e tutti vogliono correre perché dicembre, quando scadrà il Superbonus per le villette, è dietro l'angolo. Ma il materiale non si trova, gli ordini sono in ritardo e i rincari sono pazzeschi: c'è una speculazione incredibile, tutti ne approfittano. E siamo al caos burocratico, con 400 milioni di crediti fiscali di imprese venete che hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non sono ancora riuscite a monetizzarli attraverso una cessione alle banche. Il decreto che dovrebbe sbloccarli quando esce? Tutti aspettiamo con ansia ma non si sa niente». «Sconto in fattura e cessione del credito erano strumenti pensati principalmente per quei piccoli operatori che in Veneto, come nel resto del Paese, sono larga maggioranza - afferma Thomas Fantin, presidente della federazione edilizia di Confartigianato Veneto - Parliamo di oltre 84.000 aziende solo nella nostra regione. Oggi, a causa soprattutto di una serie di scelte legislative confusionarie, contraddittorie e a tratti irragionevoli ben 14 interventi normativi e di prassi in soli quattro mesi , migliaia di piccole e medie imprese venete sono vicine a un inevitabile blocco dei cantieri. Edili, impiantisti, serramentisti vivono ormai da mesi in incertezza».
Ieri nuovo appello della filiera delle costruzioni, composta da enti ed associazioni di settore (dall'Ance agli artigiani) che si è riunita «per denunciare con forza il rischio di default economico determinato dal blocco della cessione dei crediti da bonus edilizi», fra cui il Superbonus 110%.


L'APPELLO
«Il blocco della cessione del credito sta mettendo in serio rischio la sopravvivenza di imprese e professionisti, in grave problema di liquidità», recita una nota. Secondo l'Agenzia delle Entrate risultavano circa 5,4 miliardi di crediti non ancora accettati, di cui circa 3,7 miliardi relativi al Superbonus 110%. Numeri che secondo la Filiera «sono del tutto sottostimati, ma che già danno il senso di quanto la situazione sia drammatica». Per questo la filiera «fa appello a tutte le forze politiche affinché in sede parlamentare siano trovate soluzioni straordinarie e immediate» e «ritiene urgente un incontro nei prossimi giorni con i leader politici».

 

Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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