VENEZIA - Un unico grande Centro di prenotazione così che ci si potrà curare dove meglio si preferisce, indistintamente, in tutto il Veneto. È l'obbiettivo di medio-lungo termine a cui lavora la Regione e di cui ha parlato ieri a Mestre l'assessore alla Salute Manuela Lanzarin. «Il Cup regionale vorremmo realizzarlo entro un paio d'anni», ha annunciato Lanzarin spiegando che «in generale è un lavoro che guarda in particolare alla popolazione anziana, che deve avere una corsia preferenziale per ricevere l'assistenza di cui necessita il più vicino a casa possibile».
PRIORITÀ
In concreto cambierà questo: oggi ogni cittadino fa riferimento alla propria Ulss di appartenenza per competenza territoriale e presso la quale ha la priorità.
SCIOPERO
Lanzarin è tornata a commentare lo stato di agitazione proclamato dalla Fimmg: «Lo sciopero? Non è una novità, l'hanno già fatto. C'è tensione. Ma non c'è alcuna volontà di privatizzare, piuttosto quella di rafforzare la medicina territoriale continuando a dare punti di riferimento precisi ai cittadini», la replica dell'assessore che ha proseguito: «La libera professione è possibile, ma il nostro resta un sistema pubblico. Questi privati lavorano senza accreditamento, convenzione e contributi pubblici, è il libero mercato».
Lanzarin ha ricordato che «il Pnrr ci impone di costruire 99 case di comunità su tutto il territorio veneto. Il decreto ministeriale successivo dà gli standard organizzativi: è un po' il libro dei sogni perché non abbiamo personale per far tutto quello che è previsto e non c'è copertura economica. Di certo nelle case di comunità ci saranno ambulatori aperti h24 dove i medici di base si dovranno turnare. È una legge nazionale. Altra cosa è l'organizzazione territoriale, tipo le medicina di gruppo o le reti e quant'altro, su cui stiamo lavorando e su cui resta aperto il dialogo. Con i medici di medicina generale ci siamo già incontrati e abbiamo aperto la trattativa. Presto convocheremo la delegazione trattante. Diamo il tempo al nuovo direttore generale della Sanità, dottor Annicchiarico, di insediarsi».