Pd-M5s, la candidatura sfumata di Crisanti a senatore veneto

Martedì 18 Agosto 2020 di Alda Vanzan
Andrea Crisanti
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VENEZIA C'era anche il professor Andrea Crisanti tra i papabili candidati alla carica di senatore nel collegio di Verona, dove il prossimo 20 e 21 settembre si svolgeranno le elezioni suppletive per coprire il posto lasciato libero da Stefano Bertacco, deceduto lo scorso 14 giugno. Raccontano che l'idea di puntare sul famoso virologo, responsabile del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova, sia venuta in ambienti del Movimento 5 stelle e che abbia trovato il consenso del ministro bellunese Federico D'Incà. Non solo: anche il Partito Democratico sarebbe stato favorevole. La candidatura di Crisanti - il padre dei tamponi che ha salvato il Veneto, ma che da tempo non è più in sintonia con il governatore leghista Luca Zaia - avrebbe potuto così determinare la prima convergenza elettorale in Veneto tra M5s e Pd. Ma non è andata in porto. Non solo perché in casa pentastellata ci sarebbero stati dei distinguo, in primis da parte del capogruppo uscente in consiglio regionale Jacopo Berti, ma principalmente perché l'interessato ha declinato l'invito: no, grazie. Non solo: in ballo c'era anche un'altra candidatura eccellente, perché il Pd aveva pensato di puntare su Damiano Tommasi, veronese di Negrar, ex calciatore, 25 presenze in nazionale, tra cui i Mondiali del 2002, fino allo scorso giugno presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, impegnato nel sociale. Ma anche questa ipotesi di candidatura è sfumata. Pd e M5s correranno quindi da soli, mentre il centrodestra già pensa di portare a casa il risultato: il favorito è Luca De Carlo, sindaco di Calalzo, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, fino a poche settimane fa deputato, scranno che ha dovuto cedere dopo l'ennesimo riconteggio al leghista trevigiano Giuseppe Bepi Paolin.

CENTRODESTRA
Il termine per presentare in Corte d'Appello a Venezia le candidature per il collegio senatoriale uninominale di Verona - che interessa 57 Comuni, tra cui Villafranca - scadeva ieri. Nessuna sorpresa da parte del centrodestra: Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia si sono ripresentati uniti, come alle Politiche del 2018, candidando Luca De Carlo. Tra l'altro il seggio veronese era già stato appannaggio di FdI, che l'ha mantenuto con la candidatura del suo coordinatore veneto. De Carlo, se eletto, come pronosticato dai sondaggi, sarà un caso più unico che raro: componente di entrambi i rami del Parlamento, prima alla Camera e poi al Senato, nel corso della stessa legislatura. PD Il Partito Democratico ha presentato in Corte d'Appello a Venezia la candidatura di Matteo Melotti, veronese di Villafranca, 47 anni il prossimo 27 settembre, una laurea in Biotecnologie agro-industriali, insegnante di Matematica e Scienze alle scuole medie di Sommacampagna, consigliere comunale del Pd dal 2013. «Credo nella politica come servizio alla comunità - ha detto - Uno degli aspetti che ho più a cuore è lo sviluppo sostenibile che non è assolutamente un'idea astratta ma dovrebbe essere il parametro per valutare tutte le scelte politiche in ambito di scuola, lavoro, qualità della vita». M5S Il Movimento 5 Stelle ha presentato la candidatura di Emanuele Sterzi, veronese di Bovolone, 58 anni, broker assicurativo, iscritto da anni al M5s, l'anno scorso candidato per la lista Cittadini nei Consorzi alle elezioni per il rinnovo del Consiglio del Consorzio di Bonifica Veronese. «Per dare una rappresentanza reale in Senato al nostro territorio - ha detto - è necessario eleggere un portavoce che viva ed operi nella realtà della Pianura Veronese. Per questo motivo ho dato la mia disponibilità a candidarmi. Se verrò eletto intendo attivare un punto di ascolto e dialogo con i cittadini, gli operatori economici e gli amministratori locali del collegio per poter portare in Parlamento le nostre problematiche».

 IL PROSSIMO TERMINE
Chiusa la pratica del collegio di Verona, l'attenzione ora si sposta sulle elezioni regionali e comunali.
Due i giorni per la presentazione delle liste: venerdì e sabato. E stamattina i capigruppo in consiglio regionale del Veneto decideranno se gemmare una seconda lista oltre alla propria, risparmiandosi così la raccolta delle firme. Saranno sicuramente gemmate le liste Veneto che Vogliamo, +Europa/Volt, Sanca Veneta per Arturo Lorenzoni, la terza lista per Luca Zaia, la lista Ves per Patrizia Bartelle. A raccogliere le firme dovrà essere, a meno di sorprese, Simonetta Rubinato.
Ultimo aggiornamento: 16:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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