Viaggio in Crimea pluridiffidato,
ma la delegazione sfida tutti i diktat

Giovedì 13 Ottobre 2016 di Alda Vanzan
Il capodelegazione, il consigliere regionale del Veneto Stefano Valdegamberi
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Oggi 8 politici del Nord Italia, assieme ad altrI 10 tra imprenditori e rappresentanti degli enti camerali, arriveranno in Crimea sfidando le diffide del console di Ucraina e pure i moniti arrivati da Palazzo Chigi: «Si sconsiglia lo svolgimento della missione», ha scritto il capo dipartimento Affari regionali presso la presidenza del consiglio dei ministri. Ma gli otto, guidati dal consigliere regionale del Veneto Stefano Valdegamberi, non si sono lasciati intimorire. «Partiamo eccome - diceva ieri pomeriggio Valdegamberi - sono solo infastidito dell’ingerenza dell’Ucraina e del fatto che il nostro Governo sia incapace di tutelare la possibilità di spostamento dei suoi cittadini e che, anzi, si faccia condizionare dal console di un altro paese».

La missione in Crimea durerà fino a domenica. Invitati dall’agenzia pubblica russa "All Russian Public Organization - Business Russia" che si farà carico delle spese, per il Veneto ci saranno, oltre a Valdegamberi, il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti e il consigliere Luciano Sandonà. Tutti della maggioranza, Ciambetti leghista, gli altri due della lista Zaia. Della delegazione fanno parte altri 5 politici, tutti del Carroccio: il capogruppo in Toscana Manuel Vescovi, il vicecapogruppo in Lombardia Jari Colla, il capogruppo in Liguria Alessandro Piana, il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Stefano Bargi, l’assessore del Comune di Padova Marina Buffoni. E poi il direttore di Unioncamere del Veneto Gian Angelo Bellati e alcuni industriali.

Da notare che, a parte l’Emilia Romagna, tutte queste Regioni del Nord si sono già espresse contro le sanzioni alla Russia e che tutte, tranne la Toscana, chiedono il riconoscimento dell'autodeterminazione della Crimea. Ed è per questo che l’Ucraina, attraverso il Consolato, si è fatta sentire facendo presente al consiglio regionale dell’Emilia Romagna che la Crimea è «occupata» dalla Federazione Russa e che una visita in Crimea violerebbe il «Regolamento sull’entrata ed uscita dalle aree d’Ucraina temporaneamente occupate» comportando «le relative conseguenze», «responsabilità penale» compresa. Lo stesso concetto l’ha espresso Palazzo Chigi.

 
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