Zaia: «Minacce e offese continue dai no vax, ora il clima si è inasprito e c'è tensione»

Mercoledì 1 Settembre 2021 di Angela Pederiva
Zaia ieri all'Accademia
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VENEZIA - L'ultima raffica di insulti e minacce è stata sparata sotto al post che forniva spazio alla testimonianza di Tania Paggiaro, una mamma di Camposampiero che come i tre figli non si era immunizzata ed è stata colpita dal Covid, finendo per 15 giorni in Terapia intensiva. «Non rimandate per dubbi o paura: si muore di Coronavirus, non di vaccino», le ha dato voce Luca Zaia attraverso la sua pagina Facebook, una cassa di risonanza da oltre un milione di seguaci.

O presunti tali, visto il tenore di diversi commenti: «Tutto questo vostro ricattare, terrorizzare, per convincere le persone vi si ritorcerà contro», «Governatore eri un riferimento, dico eri perché hai virato male», «Ma quanto ti pagano per fare ste cose?».

E via di questo passo, un continuo che fa dire al presidente della Regione, nelle ore della nuova mobilitazione dei no-vax/no-pass: «Posso garantire che purtroppo il clima, già aspro, in questi giorni si è ulteriormente inasprito».


LE AGGRESSIONI
Zaia ne parla mentre si moltiplicano le notizie di attacchi minatori a un fronte trasversale, che va dal ministro pentastellato Luigi Di Maio al governatore dem Stefano Bonaccini, passando per l'infettivologo Matteo Bassetti e la giornalista Antonella Alba. Premette il leghista: «Come strascico della pandemia rischiamo di lasciare non il long Covid e i danni sanitari, ma una sorta di regolamento di conti post bellico. Chiedo: ci saranno sempre due fazioni nella società, i sì-vax e i no-vax? Direi che sarebbe devastante continuare per anni a puntare il dito: questo non si è vaccinato, invece quello si è vaccinato». 
La situazione però è pesante, «c'è troppa tensione» ammette il presidente del Veneto, alimentata dai contestatori del vaccino e del Green pass: «Le parole di alcuni e le gesta di pochi non fanno onore di certo a chi non si è vaccinato, perché le aggressioni vanno assolutamente censurate e condannate, senza se e senza ma. Mi riferisco alle aggressioni in generale, pensiamo solo a tutti noi amministratori cosa abbiamo subìto fin dal primo giorno. Credo che anche l'ultimo sindaco del Comune più piccolo potrebbe mostrare le lettere anonime con le minacce ricevute. Non lo comunico ai giornali, però è un fenomeno ormai quotidiano, anche per me».


IL BLOCCO
Oggi sarà il giorno della protesta nelle stazioni ferroviarie, a cominciare dallo scalo di Mestre. «Non capisco che senso possa avere evidenzia Zaia fermare un servizio pubblico. Comprendo che ci possa essere un'arrabbiatura rispetto a provvedimenti del Governo, che non mi competono, però di questo passo davvero il clima diventa sempre meno sopportabile e la convivenza è sempre più difficoltosa. Se non ti vuoi vaccinare perché hai paura che ti possa far male, fermati lì, non cercare alibi per giustificare la tua scelta o peggio ancora non pensare che tutti coloro che sono vaccinati siano teleguidati. Noi abbiamo fatto una scelta personale e di comunità. Se oggi gli ospedali sono sufficientemente vuoti, lo si deve a chi si è vaccinato. Vedo che arrivano minacce tutti i giorni fra i commenti sui nostri social, ma nessuno si offenda se ribadisco che l'80% delle persone in Terapia intensiva e il 75% di quelle in area non critica non si sono vaccinati». 
Il governatore confida di sentirsi «in imbarazzo» nello snocciolare questi numeri, «perché sembra che voglia fare promozione», ma precisa di avere «l'obbligo istituzionale» di riferire i fatti. «Poi se uno pensa che il vaccino gli faccia prendere il 5G con l'iniezione, è chiaro che sta parlando d'altro».

GLI EURO
In questo momento il Lazio sta studiando un piano per addebitare le spese del ricovero, pari a 1.500 euro al giorno in Terapia intensiva, ai no-vax che finiscono in ospedale. «Sono migliaia di euro - conferma Zaia - ma mi sembra di capire che per alcuni i costi non siano un problema, perché tanto alla fine paghiamo tutti noi. Personalmente non sono convinto che la soluzione sia quella dell'obbligatorietà del vaccino e di far pagare le cure, però credo che ci si debba incontrare a metà strada. Non è possibile che ci sia un popolo che ha scelto di vaccinarsi e una parte minoritaria di questo popolo che vorrebbe dettare le linee del comportamento: decisamente no». 
Intanto la conta delle somministrazioni in Veneto è salita a quota 6.251.477 dosi, in una giornata che ha visto altri 583 contagi e 3 decessi, con i ricoverati che salgono a 234 (+11) in area non critica e scendono a 53 (-2) in Terapia intensiva.
 

Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 09:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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