Ricoveri in Veneto, i veri numeri: «Era un baco informatico, rientra l'allarme»

Domenica 25 Luglio 2021 di Angela Pederiva
Ricoveri in Veneto, i veri numeri: «Era un baco informatico, rientra l'allarme»
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VENEZIA Questa settimana i contagi sono circolati in Veneto al ritmo di mezzo migliaio al giorno.

Gli ultimi 576 sono stati registrati ieri, quando però la Regione ha diffuso una buona notizia: i ricoveri sono meno numerosi di quello che sembrava. Tutta colpa di un baco informatico, ha fatto sapere Palazzo Balbi, secondo cui da almeno un mese il numero dei degenti in area non critica risultava gonfiato a causa di un errore nel caricamento dei dati da parte delle Ulss, per cui attualmente i degenti sono solo 161 (più altri 19 in Terapia intensiva).

LA NOTA

L'anomalia è balzata agli occhi attraverso il bollettino di ieri mattina, che registrava un totale di 180 malati negli ospedali, dopo giorni di annunci relativamente allarmanti sulle presenze nei reparti di Malattie infettive, arrivate fino a quota 247. Ottanta dimissioni nel giro di ventiquattr'ore sono parse decisamente troppe e così è scattata la verifica sui numeri, culminata nella nota diramata all'ora di pranzo: «L'Ufficio stampa della Giunta regionale comunica che, a causa di un malfunzionamento del sistema informatico, da alcuni giorni i numeri dei ricoverati in area non critica risultavano sensibilmente superiori alla realtà. Si spiega così la forte riduzione dei ricoverati in area non critica indicata nel bollettino di oggi, 24 luglio 2021. Il numero reale dei ricoverati in area non critica è quindi da considerarsi quello contenuto nel bollettino odierno già diffuso». Vale a dire la somma di 60 pazienti ancora positivi e di altri 101 che si sono già negativizzati (in Terapia intensiva la distinzione è, rispettivamente, di 14 e 5).

LA FASCIA

La rettifica del dato è rilevante non solo sul piano comunicativo, ma anche per la classificazione del Veneto. La modifica dei parametri che attualmente orientano la valutazione da parte del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità, infatti, pone l'accento proprio sulla pressione ospedaliera. Per rimanere in fascia bianca, adesso occorre mantenere l'incidenza sotto i 50 nuovi casi ogni centomila abitanti per tre settimane consecutive. Se quella soglia viene superata, bisogna che il tasso di occupazione dei posti-letto arrivi al massimo al 10% in Terapia intensiva oppure al 15% in area non critica. Al momento il Veneto presenta un valore dell'1% per entrambe le tipologie, dove i tetti sono fissati rispettivamente a 100 e 900 ricoveri. Quest'ultimo livello diventa ancora più lontano, ora che è stato precisato come i degenti effettivi siano 161 e non più 240 e passa.

IL BOLLETTINO

Ciò non toglie che l'attenzione debba restare comunque alta, visto che fra lunedì e ieri sono state comunque individuate 3.359 infezioni, portando a 431.909 il totale dall'inizio dell'emergenza. I 576 nuovi casi sono stati scovati attraverso 13.355 tamponi molecolari e 26.051 test antigenici, pertanto il tasso di positività risulta pari a 1,46%. Dopo giorni di calma, l'ultima rilevazione ha conteggiato anche altri 2 decessi, che aggiornano la tragica conta a 11.631. Le dosi di vaccino somministrate sono salite a 5.201.312. Nel frattempo in Friuli Venezia Giulia è stata riaperta la Terapia intensiva di Udine per accogliere 2 malati, che si aggiungono ai 7 accolti negli altri reparti. I nuovi contagi sono 68, quindi 107.533 in totale, mentre il numero delle vittime rimane invariato: 3.789. 

Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 10:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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