In Veneto turisti in vacanza, ma assicurati contro il Covid

Giovedì 8 Aprile 2021 di Elisio Trevisan
In Veneto turisti in vacanza, ma assicurati contro il Covid
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Come in Grecia e in Andalusia in Spagna, anche il Veneto offre l'assicurazione Covid-19 per i turisti che decideranno di tornare a passare le vacanze. «Dobbiamo comunicare che il Veneto è un'area sicura e ha protocolli importanti per tutti quelli che verranno a farci visita», ha detto ieri mattina l'assessore regionale al Turismo, Federico Caner, a margine della presentazione del concorso culturale indetto dalla compagnia aerea low cost Volotea: «A breve sarà pronto anche il nuovo strumento che abbiamo approntato, ossia un'assicurazione offerta a chiunque venga in visita nel nostro territorio.

Per approntarla abbiamo messo assieme strumenti regionali e alcuni nazionali, dei quali abbiamo discusso assieme al ministro Massimo Garavaglia, per poter mettere in sicurezza l'intera regione e, non secondario, per farlo sapere nel modo più efficace possibile a tutta Europa». 

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I FONDI

L'assicurazione è solo una delle iniziative che la Regione Veneto sta mettendo in campo per far tornare i turisti e rilanciare l'economia, come il già annunciato stanziamento di 1 milione e 200 mila euro destinato alla promozione del territorio: «Avremmo voluto mettere a disposizione più fondi da subito ma a bilancio, per il momento, abbiamo questi a causa degli altri impegni per affrontare la pandemia e le sue conseguenze, ma nel secondo semestre dell'anno contiamo di trovare altre risorse» ha aggiunto Caner che si è detto fiducioso nella ripresa: «A giugno finiremo di iniettare la prima dose di vaccini a tutti i veneti, e per settembre ottobre anche la seconda; assieme a un po' di immunità acquisita e in concomitanza con la bella stagione, il turismo ripartirà e, come è stato dimostrato l'anno scorso, l'estate è il periodo ideale per spingere al massimo con l'ospitalità».


LE PREVISIONI

Anche le previsioni degli operatori aeroportuali vanno in questa direzione: dopo un anno di sofferenza per l'intero Sistema del Triveneto, composto dagli scali Marco Polo di Venezia, Canova di Treviso, Catullo di Verona e Montichiari di Brescia, la stagione estiva che si è aperta a fine marzo è all'insegna dell'ottimismo, oltre che della speranza, anche se in realtà il Gruppo Save e le stesse compagnie internazionali contavano di poter ripartire già alcuni mesi fa, salvo poi doversi ridimensionare a causa della persistenza della pandemia, del ritorno in zona rossa e dei ritardi nelle consegne dei vaccini: «Confidiamo che tra maggio e giugno si possa riprendere a far volare i passeggeri in maniera significativa - spiega Monica Scarpa, amministratore delegato del Gruppo Save che gestisce Marco Polo, e Canova e coordina pure Catullo e Montichiari -. Il 2021 sarà ancora un anno che, risentendo di un primo semestre, e in particolar modo di un primo trimestre, ancora deboli, si assesterà su un 40 o 50% del traffico registrato nel 2019».


L'anno prima della pandemia il sistema aeroportuale del Triveneto aveva accolto 18 milioni di passeggeri e viaggiava a gonfie vele prima dello scoppio dell'emergenza Covid: il 50%, dunque, corrisponde all'incirca a 9 milioni di viaggiatori che sarebbero comunque un buon risultato se paragonato ai poco più di 5 milioni del 2020. In ogni caso secondo le previsioni più generali occorrerà attendere il 2022 e parte del 2023 per riavvicinarsi a valori pre Covid. Quanto al Catullo l'Ad di Save, Monica Scarpa, ha ribadito che l'aumento di capitale sociale «consentirà di partire con grandi investimenti che da un po' stanno aspettando per dare sprone alla crescita di uno scalo molto interessante perché, oltre alla città di Verona, è di riferimento per una regione più ampia che include anche il Trentino e arriva fino a Mantova».

Ultimo aggiornamento: 17:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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