Sentenze per 5 milioni: dipendenti infedeli risarciranno gli enti pubblici

Mercoledì 22 Febbraio 2017 di Gianluca Amadori
Sentenze per 5 milioni: dipendenti infedeli risarciranno gli enti pubblici
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Più di trenta sentenze di condanna, per un ammontare di quasi 5 milioni di euro che amministratori pubblici di tutta la regione dovranno risarcire alle casse degli enti per i quali prestano servizio. È il bilancio dell’attività svolta nel corso del 2016 dalla Corte dei conti del Veneto sul fronte dei giudizi di responsabilità, uno dei tre settori di intervento dei giudici erariali, i quali si occupano anche di questioni pensionistiche dei dipendenti pubblici (con arretrato azzerato) e di conti giudiziali, ovvero del controllo sull’attività di economi e responsabili finanziari degli enti pubblici (oltre 5mila definiti, con una pendenza di oltre 27mila).
Alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, prevista per domani mattina alle 10.30, il presidente Guido Carlino e il procuratore regionale, Paolo Evangelista, hanno anticipato alcuni dei dati che verranno illustrati nel corso della cerimonia, ospitata a palazzo dei Camerlenghi, a Rialto, nella sede appena restaurata dopo anni di lavori. «La Corte dei Conti è una sorta di “gendarme” a difesa dei conti pubblici - ha spiegato Carlino - Oltre dell’azione repressiva è importante il ruolo deterrente: la prevenzione è fondamentale», ha aggiunto, precisando che ci sono molti buoni amministratori in Veneto.
Negli ultimi 12 mesi, grazie all’intervento dei magistrati contabili, sono stati recuperati ulteriori 17 milioni di euro a seguito di riparazioni “spontanee” da parte dei presunti responsabili di danni erariali. Gran parte di questo ammontare si riferisce a quanto risparmiato dalla Asl Veneziana grazie alla revisione delle condizioni contrattuali del project financing dell’ospedale all’Angelo di Mestre, ottenuta grazie ad una consulenza tecnica svolta dalla Procura. Nell’ambito delle varie inchieste, sono stati disposti sequestri conservativi per oltre 9 milioni di euro per garantire gli eventuali futuri risarcimenti.
Indagini e condanne riguardano episodi di corruzione, malversazione e altri illeciti commessi dai dipendenti pubblici a danno degli enti di appartenenza, ma anche questioni di utilizzo indebito di consulenti, cattiva gestione del personale, nomine irregolari. Oltre al danno patrimoniale, può essere chiesto il risarcimento del danno all’immagine e di quello per il disservizio provocato alla pubblica amministrazione ha spiegato Evangelista, lamentando che la Procura ha perso competenze su una parte delle società partecipate. Sul caso Mose i magistrati contabili sono in prima linea per cercare di recuperare una parte dei proventi illeciti delle “mazzette”, con possibilità di intervenire anche nei casi in cui la prescrizione abbia “cancellato” la sanzione penale.
Nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario verranno illustrate le numerose novità normative che hanno regolato in maniera più precisa la fase processuale, rendendo però più lenta e piena di adempimenti formali quella d’indagine. Positiva viene valutata l’introduzione del “rito abbreviato”, che consente una sorta di patteggiamento sul risarcimento da pagare: una garanzia per gli enti danneggiati di incassare immediatamente una somma, anche se ridotta.
Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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