Coronavirus, spiagge. La rabbia dei sindaci del Veneto: «Pronti ad andare a Roma»

Martedì 28 Aprile 2020 di Giuseppe Babbo
Coronavirus, spiagge. La rabbia dei sindaci del Veneto: «Pronti ad andare a Roma»
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JESOLO(VENEZIA) Incredulità, rabbia e sconcerto. Ancora nessuna risposta per la ripartenza del turismo e stavolta i sindaci delle spiagge italiane battono i pugni. Dal nuovo decreto ministeriale della Fase 2 gli amministratori delle città balneari si aspettavano date, modalità e le prime indicazioni per poter avviare le attività della stagione turistica. E invece non è arrivato nulla, se non l'annuncio di un prossimo provvedimento. Ma senza alcun riferimento, creando un vuoto che rischia di pesare come un macigno sull'intero comparto turistico.

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Per questo i sindaci del G20s, il coordinamento delle 20 città balneari più importanti d'Italia, si sono schierati contro il premier Conte e il Governo. E se nelle prossime ore non arriveranno le risposte attese, gli stessi amministratori si sono detti pronti ad avviare azioni clamorose, compresa una protesta a Roma di fronte a Palazzo Chigi. 

LA LETTERA
A guidare il malcontento è Roberta Nesto, prima cittadina di Cavallino-Treporti, seconda spiaggia d'Italia e distretto europeo per il turismo plein air. Ieri mattina ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per esprimere la forte preoccupazione per come la politica nazionale sta affrontando il tema della ripresa economica e sociale. Ma anche per chiedere di far ripartire la macchina del turismo. Per lo stesso motivo ieri ha chiesto ai colleghi del G20s un incontro urgente per una condivisione di intenti, per esprimere le forti preoccupazioni e condividere i problemi che i sindaci del comparto balneare dovranno affrontare se la stagione tarderà a partire per colpa del coronavirus. Con questa premessa la videoconferenza si è tenuta ieri pomeriggio e, dopo un dibattito serrato, la decisione è stata quella di chiedere un incontro con il premier Conte. In assenza di un confronto i sindaci hanno deciso di scendere a Roma, per protestare di fronte a Palazzo Chigi indossando le fasce tricolore. «Siamo tutti molto arrabbiati dice Roberta Nesto per la fase 2 ci aspettavamo delle decisioni concrete per favorire la ripartenza e la ripresa dell'intero comparto turistico. Purtroppo l'argomento è stato solo sfiorato: la situazione è insostenibile e le risorse limitate. È indispensabile dare un forte impulso e segnale entro metà maggio. Stiamo perdendo credibilità internazionale e assistendo alla fuga prossima dei turisti verso destinazioni più organizzate. Abbiamo deciso di chiedere al presidente Conte un documento per chiedere un incontro in video conferenza coinvolgendo anche gli assessori regionali al turismo, se ancora una volta la risposta sarà il silenzio vorrà dire che andremo a Roma». 

LA CONCORRENZA
Al governo i sindaci hanno chiesto anche una particolare attenzione verso l'ipotesi di un asse turistico tra Croazia, Austria, Germania e Repubblica Ceca, riportata sui media stranieri, che dovrebbe comportare l'apertura di un corridoio per permettere di raggiungere le coste croate, evitando Italia e Spagna, mete considerate più a rischio coronavirus. Un'eventualità che preoccupa, prima di tutto i sindaci delle città balneari del nord Italia dove il legame con il mercato tedesco è maggiore, e contro la quale si è schierata l'eurodeputata leghista Rosanna Conte: «Se la notizia fosse confermata attacca Conte , si tratterebbe di concorrenza sleale all'interno del mercato unico e per questo l'Unione Europea deve intervenire. Non è accettabile che non vi sia ancora un piano europeo che consenta agli operatori del turismo di cominciare a pianificare i prossimi mesi. Sostenere che vi siano luoghi più sicuri degli altri sotto il profilo sanitario significa non aver appreso la lezione del coronavirus». Uguale la presa di posizione di Federico Caner, assessore regionale al Turismo: «Il Governo attacca - deve scongiurare il presunto accordo che garantirebbe una corsia preferenziale ai turisti tedeschi e austriaci che decidessero di trascorrere le loro vacanze in Croazia: una squallida e sleale concorrenza. I nostri operatori sono allo stremo perché non sanno cosa rispondere a chi chiede informazioni sulla possibilità di prenotare, con quali accorgimenti potranno soggiornare nelle strutture ricettive. Il Governo deve cambiare registro e dare qualche certezza in più». 

FEDERTURISMO
Ma a sostenere la necessità di sbloccare quanto prima il turismo è anche Federturismo-Confindustria: «Le nostre imprese per poter ripartire è stato ribadito - hanno bisogno ora più che mai di sburocratizzazione e semplificazione, regole chiare e lineari.

Non abbiamo tempo da perdere e non possiamo in alcun modo permetterci di restare ingabbiati da una stratificazione normativa e burocratica, poco chiara e magari non univoca». Infine, va registrato che nel litorale è stata accolta con ottimismo la nuova ordinanza della Regione che consente di spostarsi verso le seconde case di proprietà o imbarcazioni di proprietà, per lavori di manutenzione. «È un piccolo segnale di ritorno alla normalità - commenta il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia per far ripartire la stagione serve anche questo. Sicuramente ci sarà chi deve fare dei lavori di manutenzione ed è giusto che questi interventi vengano fatti ora». 

Ultimo aggiornamento: 14:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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