Sesso al tempo del Covid, i medici: «No rapporti occasionali e "pratiche" anti-contagio»

Domenica 11 Ottobre 2020 di Mauro Favaro
Sesso al tempo del Covid, i medici: «No rapporti occasionali e "pratiche" anti-contagio»
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TREVISO - In tempi di pandemia, meglio farlo un po’ strano. Le misure di prevenzione contro il coronavirus si insinuano anche tra le lenzuola. I medici suggeriscono di evitare in questo periodo rapporti sessuali con partner occasionali.

Ma pure le coppie stabili possono adottare degli accorgimenti per ridurre il rischio di contagio. Come? Ingegnandosi per fare l’amore evitando posizioni che implichino un’eccessiva vicinanza tra i volti.

È sempre una questione di rime buccali, come direbbero al ministero. Senza scordare che anche a letto si può indossare la mascherina. È scomoda e azzera i baci? I medici, sottolineando una volta di più che non è pericolosa, ricordano che c’è già chi la indossa proprio come gioco sessuale. Questione di gusti. L’alternativa è fare tutto in modo autonomo con l’autoerotismo. È la pratica sessuale anti-contagio per eccellenza. A patto di non dimenticare l’igiene.

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CONSIGLI DEI MEDICI


Si può sorridere, ma l’argomento è serio. I consigli arrivano direttamente dalla rubrica contro le notizie infondate nell’ambito della medicina, “Dottore, ma è vero che...?”, curata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Sono stati messi nero su bianco da Salvo Di Grazia, medico specialista in Ginecologia, originario di Catania ma da anni in servizio negli ospedali dell’ex Usl di Conegliano e Vittorio Veneto, diventato un riferimento a livello nazionale attraverso Medbunker, il suo blog anti-bufale nel campo della salute.

«I rapporti sessuali non sembrano trasmettere la malattia. Ma è ovvio che la vicinanza inevitabile è in ogni caso un comportamento a rischio – spiega Di Grazia – fermo restando che le più comuni pratiche sessuali sono sconsigliate in caso di contagio, nel periodo di quarantena e nel sospetto di malattia, non c’è nessun motivo per limitarsi nelle attività sessuali in coppie presumibilmente sane e che non presentano segni di contagio».
È qui che entrano in ballo i suggerimenti per risolvere il nodo del distanziamento, che a letto è sostanzialmente impossibile. «È solo questione di buon senso. Un consiglio è quello di evitare, se possibile, le posizioni che comportano vicinanza del volto dei partner e, sempre se desiderato, indossare una mascherina. Non è pericolosa. Anzi, c’è chi la indossa durante i rapporti intimi come “gioco sessuale” – sottolinea il medico – le autorità sanitarie internazionali, poi, con un consiglio che sembra ironico ma che invece è semplicemente ovvio, sostengono che l’unica attività sessuale che evita il contagio è la masturbazione. Sempre senza dimenticare l’igiene».


Nessuno vuole imbrigliare i rapporti sessuali. Con ogni probabilità sarebbe impossibile. L’obiettivo, al contrario, è smontare alcune paure legate al Covid che si sono già manifestate in molti letti. Anche tra persone sposate, conviventi o fidanzate. «Non sembra che quella sessuale possa essere una via di trasmissione diretta del SARS-CoV-2, causa di Covid-19. I rapporti sessuali, però, possono essere indirettamente causa di contagio per impossibilità di distanziamento, difficoltà nell’uso dei mezzi di protezione e per la presenza di liquidi biologici che possono essere scambiati. La percezione di questo rischio nella popolazione ha determinato, nei primi mesi della pandemia, una diminuzione dei rapporti sessuali anche tra le coppie stabili – conclude Di Grazia – l’igiene resta la prima arma per diminuire al minimo il rischio di trasmissione. Così come è corretto evitare rapporti sessuali con persone, anche con le quali si hanno rapporti stabili, che presentino sintomi riferibili o sospetti per Covid-19 o che siano positive all’infezione.

È fondamentale una buona igiene intima, accurata pulizia del corpo e delle mani e disinfezione di oggetti e sex toys, prima e dopo i rapporti. Quando il partner sessuale ha avuto la malattia, è bene evitare i rapporti in presenza di sintomi e, in ogni caso, per trenta giorni dopo la loro comparsa. Le precauzioni da prendere per evitare la trasmissione del SARS-CoV-2 sono aggiuntive a quelle comunemente consigliate per le malattie a trasmissione sessuale».

Ultimo aggiornamento: 13:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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