Coronavirus. A Nordest impennata di contagi e 12 decessi

Venerdì 13 Marzo 2020 di Raffaella Ianuale
Coronavirus. A Nordest impennata di contagi e 12 decessi

Nella giornata della grande serrata delle attività commerciali, impennata di contagi a Nordest. La diffusione del Covid-19 nelle ultime 24 ore ha avuto un'accelerata, soprattutto in Veneto, dove ieri in serata si sono registrati 343 malati in più rispetto al giorno precedente (+269 nel report della Regione Veneto del mattino e ulteriori +74 in quello del pomeriggio) e dieci nuovi decessi (+2 alla mattina e +8 al pomeriggio). Tutti i pazienti morti sono concentrati in provincia di Treviso: 8 sono deceduti all'ospedale di Treviso, 1 in quello di Vittorio Veneto e 1 all'ospedale di Bassano del Grappa dove il paziente era stato ricoverato, ma era residente a Castelfranco Veneto. Quindi gli infetti veneti da coronavirus sono complessivamente 1458 e i pazienti morti 40.

Numeri in crescita anche in Friuli Venezia Giulia, per la prima volta si ha infatti un aumento di 79 contagiati in una sola giornata, facendo salire a 205 i casi positivi al coronavirus. Pure qui due i decessi registrati in più rispetto alla giornata di mercoledì, che portano a 8 il numero totale di morti friulani. Tra i contagiati 10 sono in rianimazione, mentre 16 sono ricoverati del reparto di malattie infettive. I numeri sono contenuti nel bollettino della Regione Friuli Venezia Giulia. Mentre secondo i dati forniti dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli i casi sono in aumento anche in Trentino (più 28) e Alto Adige (più 28).

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IL RECORD
Mai a Nordest si sono registrati numeri così alti da un giorno all'altro. Specie in Veneto dove i 30-40 contagi giornalieri di fine febbraio, erano cresciuti fino a diventare poco più di un centinaio tra l'8 e il 9 marzo e 194 nella giornata di martedì 10 marzo. Ora invece da mercoledì a ieri ci sono stati 343 malati in più e i pazienti infetti in Veneto sono diventati quindi 1458. Tra i pazienti 357 (-3 rispetto al giorno precedente) sono i ricoveri in area non critica, mentre 101 (+16) sono in terapia intensiva. Questo, comunque, non vuol dire che solo loro siano i contagiati, si tratta infatti dei casi riscontrati a fronte di ventimila test eseguiti. Quindi i positivi potrebbero essere molti di più, solo che non sono stati sottoposti a test e potrebbero aver contratto il virus senza manifestare la malattia.

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LE PREVISIONI
Le stime erano già state anticipate dall'algoritmo che sta calcolando la velocità del contagio. «Vi posso garantire che l'algoritmo sull'andamento del coronavirus per il Veneto, e il gruppo di studio che ci dà i numeri, nelle ultime rilevazioni ha sbagliato di soli due pazienti in difetto - spiega Zaia dalla sede della Protezione civile di Marghera - il che vuol dire che se l'algoritmo funziona, adesso avremo pian piano la crescita esponenziale dei casi». Una situazione che senza la chiusura generale applicata da ieri mattina avrebbe potuto portare il numero dei contagiati veneti a due milioni entro la metà d'aprile come aveva anticipato il governato del Veneto alla vigilia della chiusura delle attività. Ora si tratterà di attendere le prossime previsioni per capire che ricadute avrà sulla diffusione del virus la chiusura di negozi, mense, ristoranti, bar e uffici attivata da ieri mattina. Sono rimasti invece aperti alimentari, farmacie, edicole, poste e banche. In attività, ma con restrizioni, anche le fabbriche, così come sono garantiti i servizi pubblici essenziali.

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INCOGNITA SCUOLE
Le previsioni incerte sul contagio lasciano aperta la questione scuole.

Il Veneto ricordiamo è stata tra le prime regioni a sospendere le lezioni già dal 27 febbraio, giorno di rientro in classe dopo le vacanze di carnevale. Di seguito la chiusura è stata allargata su tutta Italia fino al 3 aprile. «Sulle scuole ho l'impressione che si aprirà un grandissimo punto di domanda sulla loro apertura il 3 aprile - spiega Zaia - ma ovviamente lo valuteremo con il governo sul tavolo nazionale».

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