TRENTO - La denuncia arrivata dalla polizia: «Un uomo in bicicletta che si definisce non italiano, ma ‘soggetto di diritto internazionale’, afferma di non voler parlare con gli sconosciuti e chiede agli agenti di identificarsi personalmente, poi nega ogni validità dei provvedimenti del Consiglio dei ministri sulle restrizioni per il coronavirus e accusa i poliziotti di sequestro di persona e abusi. La vicenda si è verificata a Trento ed è solo una delle tante situazioni difficili con cui i poliziotti italiani si stanno misurando in questo momento emergenziale legato al Covid19.
Un ciclista - partito in bici da Rovereto - è stato fermato da una pattuglia della polizia. Alla richiesta di spiegazioni e documenti ha fornito un foglio di autocertificazione compilato in maniera anomala, e poi ha opposto una lunga resistenza affermando fra l’altro di non essere “cittadino amministrato dallo Stato italiano”. “Questo decreto è una bufala e non lo accetto” avrebbe ribadito. Ha accusato gli agenti di abuso di potere e sequestro di persona, infine è stato portato in Questura e denunciato a piede libero per violazione del Dpcm 11 marzo 2020. Lo stesso ciclista ha poi pubblicato il video di quanto accaduto sui social.