Pronto Soccorso, più soldi agli infermieri: i medici devono attendere

Venerdì 25 Novembre 2022 di Angela Pederiva
Pronto Soccorso, più soldi agli infermieri: i medici devono attendere

VENEZIA - Gli infermieri del Pronto soccorso in Veneto guadagneranno fin da subito 1.300 euro in più all'anno.

Per prima in Italia, la Regione ha firmato un accordo con i sindacati del comparto sanità, che dà attuazione all'indennità prevista dal contratto nazionale di categoria, sottoscritto lo scorso 2 novembre. Si tratta dunque di una misura diversa dal bonus contenuto nella manovra del Governo, il quale scatterà invece dal 2024, con grande delusione dei medici che dovranno dunque attendere ancora per vedere l'aumento.


LA RIPARTIZIONE
L'intesa siglata a Palazzo Balbi contempla la ripartizione di 4.350.000 euro fra 3.182 lavoratori. In sostanza saranno liquidati 80 euro al mese per 12 mensilità, a titolo di acconto, con un saldo a marzo di 340 euro. Siccome l'incentivo vale già dal 2022, gli arretrati relativi a quest'anno saranno accreditati a gennaio. A questo importo andrà aggiunta la quota di presenza di 5 euro per ogni giornata lavorativa, fissata sempre dalla contrattazione.
Soddisfatti i sindacati del comparto. Dice infatti Egidio Busatto, segretario di Nursind Veneto: «Riteniamo questo accordo un primo passo importante per il riconoscimento della prima linea del servizio sanitario regionale. La sinergia con le strutture della programmazione regionale ha permesso inoltre una rapidissima liquidazione ai lavoratori, nel segno di una sensibilità concreta e vicinanza a chi quotidianamente svolge un ruolo fondamentale nei luoghi di cura». Concordano sul punto Sonia Todesco, Marj Pallaro e Francesco Menegazzi, leader veneti rispettivamente di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: «Un accordo importante che premia il personale che lavora in prima linea e che finalmente vede riconosciute le indennità di disagio legate alle specifiche attività prestate in questi contesti».
Non finirà qui, promette Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità: «Sono particolarmente soddisfatta, anche perché questo accordo è il primo atto applicativo del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro, firmato il 2 novembre scorso, che consente di dare un segnale concreto rispetto al disagio di chi opera in queste strutture. Come Regione ci impegneremo affinché siano previsti a livello nazionale ulteriori strumenti di valorizzazione economica e professionale di tutti gli operatori del Servizio sanitario».


LA FINANZIARIA
Il riferimento è anche alla Finanziaria varata dal Consiglio dei ministri e ora destinata all'esame del Parlamento. Il testo dispone l'incremento dell'indennità di Pronto soccorso, «ai fini del riconoscimento delle particolari condizioni di lavoro svolto dal personale della dirigenza medica e dal personale del comparto sanità, dipendente delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale ed operante nei servizi di Pronto soccorso». Pertanto vengono stanziati 60 milioni di euro per i medici e 140 milioni per gli infermieri e gli altri sanitari, ma «con decorrenza dal 1° gennaio 2024», all'interno dell'aumento di 2 miliardi per il Fondo sanitario nazionale.
L'attesa fa arrabbiare i sindacati dei camici bianchi. Dichiarano al riguardo Anaao Assomed, Cimo Fesmed, Aaroi Emac, Fassid, Fp Cgil Medici, Uil Fpl e Cisl Medici : «Alla sanità del 2023 vengono destinate certo più risorse, ma per bollette e vaccini e farmaci anti Covid, non per servizi e personale. Anche la promessa indennità di Pronto soccorso viene rinviata al 2024. Niente per il contratto di lavoro 2019-2021, che prevede incrementi pari a un terzo del tasso inflattivo attuale, e nessun finanziamento per quello 2022-2024». Per questo si profila uno sciopero: «I dirigenti medici, veterinari e sanitari del Servizio sanitario nazionale, in mancanza di segnali immediati e concreti, porteranno nelle piazze la loro insoddisfazione e la loro rabbia».
 

Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 09:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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