Pietra tombale sull'addizionale Irpef proposta dal Pd per aiutare i più poveri

Venerdì 8 Dicembre 2017 di Alda Vanzan
Pietra tombale sull'addizionale Irpef proposta dal Pd per aiutare i più poveri
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Pietra tombale sull'addizionale Irpef proposta dal Pd per aiutare le famiglie venete in difficoltà. Con la votazione del Defr (Documento di economia e finanza regionale ) e quindi con la bocciatura dell'emendamento del Pd alla Nota di aggiornamento del Defr, l'addizionale è stata definitivamente cassata. Il dibattito in consiglio regionale, però, è stato monopolizzato dall'argomento. Con votazioni a dir poco singolari: il caso più eclatante è stato quello del Movimento 5 Stelle che ha votato a favore dell'addizionale Irpef, salvo poi dire di essersi sbagliato. Troppo tardi, però, per correggere la votazione.

ALTERCHI
La mattinata è stata caratterizzata dalla scontata spaccatura del Gruppo misto, con Piero Ruzzante (Mdp) che insisteva per la tassazione («Se non lo facciamo la Regione terrà lo stesso comportamento di quei disonesti che non hanno restituito i soldi alle banche venete e adesso a pagare sono pensionati e famiglie»), mentre Stefano Valdegamberi (ex Lista Zaia, comunque sempre organico alla maggioranza) ribadiva che solo con l'autonomia il Veneto potrà trattenere le tasse pagate dai propri cittadini. Uno scontro verbale curioso perché raramente capita che due componenti dello stesso gruppo si gridino addosso. Vana la richiesta di Ruzzante a Roberto Ciambetti  perché obbligasse Valdegamberi a non interromperlo: «Non posso intervenire nelle dinamiche interne del vostro gruppo», ha detto il presidente del consiglio regionale, salvo poi invitare più volte Valdegamberi a modulare la voce («Non urli», «Non urlo, la mia voce è così»).

LA BOCCIATURA
«La bocciatura della nostra proposta a sostegno delle famiglie è incomprensibile - ha detto il capogruppo del Pd, Stefano Fracasso - Le dieci pagine del Defr individuano in maniera chiarissima le difficoltà che vivono i veneti, sembrano scritte dalla Caritas anziché dalla giunta. La maggioranza lo sa e ha provato in ogni modo a trovare dei diversivi nella discussione, dall'accusarci di voler tassare i cittadini, di andare contro le imprese o di tutelare presunte famiglie gender. Questo per nascondere la verità, ovvero i bisogni oggettivi senza risposta che stanno compromettendo il futuro delle famiglie e del Veneto in generale».

RIPENSAMENTI
A favore dell'addizionale Irpef, oltre al Pd, hanno votato Ruzzante (Mdp), Guarda (Lista Moretti) e i quattro del M5s presenti in aula Erika Baldin, Patrizia Bartelle, Manuel Brusco, Simone Scarabel. Contrario alla tassa, assieme al centrodestra e ai tosiani, il civico Pietro Dalla Libera eletto nella coalizione di centrosinistra («Per sostenere il sociale - ha proposto - tagliamo i vitalizi e destiniamo mille euro mensili delle nostre indennità alle famiglie in difficoltà»), mentre Franco Ferrari della Lista Moretti si è astenuto. Solo che poi i pentastellati ci hanno ripensato: dopo una pausa di qualche minuto, alla ripresa dei lavori la vicecapogruppo del M5s ha preso la parola e ha chiesto che il voto suo e dei suoi colleghi fosse corretto. Ai più è venuto il sospetto: non sarà che sono stati redarguiti ai piani alti? «Ma no, è stato un errore, abbiamo votato sì all'addizionale Irpef per sbaglio», ha detto Baldin. Che poi ha diffuso un comunicato: «Siamo contro ogni balzello, contro ogni aumento di tasse o addizionali o nuove aliquote con le quali mettere le mani nelle tasche dei cittadini». Correggere il voto, però, non era più possibile: negli annali resterà il sì del M5s all'addizionale Irpef.
Ultimo aggiornamento: 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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