Concessioni: stop sulle spiagge prorogate quelle aeroportuali

Mercoledì 8 Luglio 2020
Concessioni: stop sulle spiagge prorogate quelle aeroportuali
Ci sono voluti i tempi supplementari. Ma il decreto rilancio, il maxi provvedimento da 55 miliardi varato dal governo per fronteggiare la crisi economica, sta per varcare il suo primo giro di boa. Sul testo uscito dalla Commissione Palazzo Chigi ha posto la questione di fiducia. Il provvedimento a questo punto è blindato e il testo che sarà approvato alla Camera può considerarsi definitivo, visto che il decreto scade il 18 luglio e, dunque, il Senato non avrà il tempo per introdurre nuove modifiche. Ma la giornata di ieri è stata, a dir poco, convulsa. L'aula ha dovuto restituire il provvedimento alla Commissione bilancio dopo una lunga e dettagliata norma della Ragioneria generale dello Stato di ben 22 pagine nelle quali sono stati sollevati problemi di copertura finanziaria e di compatibilità di alcuni emendamenti con le norme comunitarie. I relatori hanno così dovuto presentare ben 35 modifiche al testo uscito dalla Commissione. La più rilevante, quella che ha anche scatenato le polemiche politiche, riguarda la proroga delle concessioni demaniali per le spiagge. Un emendamento sul quale avevano lavorato d'accordo il ministro Dario Franceschini e il senatore Maurizio Gasparri, era stata rafforzata una norma già introdotta nella manovra del 2019 per prorogare fino al 2033 le concessioni delle spiagge. L'emendamento aveva anche allargato l'estensione agli stabilimenti lagunari e fluviali. E poi aveva introdotto una sanatoria sui canoni non versati.
LE PERPLESSITÀ
La Ragioneria ha espresso «fortissime perplessità» sulla norma, anche considerando che la proroga delle concessioni demaniali è già finita sotto la lente Ue che ha avviato una procedura di pre infrazione nei confronti dell'Italia. Anche l'Antitrust, che ha inviato una segnalazione al Parlamento per indicare una serie di criticità del testo, ha espresso dubbi sulla proroga delle concessioni, sostenendo che comporta un «ritardo nella competizione». Nel testo finale, invece, è stata introdotta una norma per prorogare di due anni tutte le concessioni aeroportuali. Una sorta di risarcimento per i danni subiti dal calo del traffico aereo dovuto al Covid. Un comma che ha fatto sollevare le proteste di Giorgia Meloni, che ha accusato i Cinquestelle di «giravolte e di trasformismo». Da un lato attaccano i Benetton, ha detto Meloni, dall'altro garantiscono le loro posizioni. Tra le altre modifiche introdotte dai relatori Luigi Marattin, Fabio Melilli e Carmelo Massimo Misiti, c'è la norma che consente la destinazione di risparmi da parte dei contribuenti al Patrimonio destinato di Cdp. Ma senza alcun beneficio fiscale per i risparmiatori. È saltata invece la mediazione tra relatori e opposizioni che tendeva a recuperare parte della norma sugli accordi per le bioraffinazioni nel Mezzogiorno. La riformulazione basata su un tavolo istituzioni-soggetti coinvolti non è stata accolta e si è dato quindi seguito alla richiesta della Ragioneria di sopprimere totalmente il nuovo articolo a causa dell'impatto negativo sulla finanza pubblica. Tra i punti critici sottolineati dall'Antitrust, invece, c'è anche «la deroga al controllo antitrust per operazioni di concentrazione realizzate nel contesto del sostegno pubblico a banche in liquidazione coatta amministrativa».
Andrea Bassi
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Ultimo aggiornamento: 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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