Chirurgia estetica. Il ritocchino? Adesso spopola fra i giovani maschi, soprattutto dai 18 ai 25 anni

Mercoledì 8 Giugno 2022 di Natascia Porcellato
Foto di Engin Akyurt da Pixabay

È giusto che una persona, se desidera modificare l'aspetto estetico del proprio corpo, ricorra alla chirurgia? Secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, è (moltissimo o molto) d'accordo con questa opinione il 44% degli intervistati.
Per due anni, la nostra vita è stata segnata dalle ondate di contagio da Covid-19: queste hanno definito quanto e quando potevamo uscire, chi potevamo incontrare e per quali ragioni. L'altro è diventato una potenziale minaccia, da incrociare meno possibile. Questo, però, è fortemente in contrasto con la socialità umana. Così, sono intervenuti videochiamate e messaggi a cercare di ridurre le distanze rese necessarie dalla condizione sanitaria. Come tutto questo ha cambiato il rapporto con il corpo? Un indicatore indiretto può essere proprio l'accettazione sociale della chirurgia estetica.


Guardando alla serie storica, possiamo osservare come sia variata l'opinione. Vent'anni fa, era il 37% a sostenere la legittimità del ritocco estetico del corpo. Nel 2005, il valore si assesta al 35%, per poi scendere al 26% cinque anni più tardi. Nel 2014, però, il sostegno all'intervento chirurgico per cambiare un corpo che non soddisfa risale e raggiunge il 32%, valore sostanzialmente confermato (31%) nel 2018. Oggi, è il 44% dei nordestini a schierarsi a favore della chirurgia estetica, ed è il valore più ampio registrato da questo Osservatorio.
Come cambia questa opinione nelle diverse generazioni? È tra i più giovani (18-24 anni) che il sostegno all'idea che sia giusto modificare il proprio corpo anche attraverso il bisturi raggiunge la dimensione più ampia (76%), ma valori superiori alla media (e alla maggioranza assoluta) sono rintracciabili anche tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni (60%) e le persone di età centrale (35-54 anni, 53%).

Il sostegno al ritocchino estetico, invece, scende al 31% tra gli adulti e tocca il suo consenso minimo tra gli anziani (22%). Guardando al genere, invece, non sembrano emergere particolari distinguo tra uomini (45%) e donne (43%).


Se però consideriamo insieme il genere e l'età, possiamo individuare indicazioni interessanti. In linea generale, nelle diverse età, la distanza tra uomini e donne non appare così ampia, segno che la visione della chirurgia estetica è condivisa dai generi all'interno delle stesse generazioni. C'è, però, un'eccezione, ed è costituita dai giovani con meno di 25 anni: tra di loro, infatti, i ragazzi mostrano un sostegno nettamente più ampio (87%) rispetto a quello manifestato dalle coetanee (64%).


Infine, consideriamo il fattore socioprofessionale. In questo caso, l'idea che sia lecito ritoccare il proprio corpo attraverso un intervento chirurgico appare più popolare tra gli studenti (84%) e i liberi professionisti (65%), impiegati e disoccupati (entrambi 56%), ma si colloca al di sopra della media dell'area anche tra gli operai (48%). Ad essere meno propensi a ricorrere al bisturi per modificare il corpo, invece, sono gli imprenditori e i lavoratori autonomi (31%), le casalinghe (35%) e i pensionati (23%).

Ultimo aggiornamento: 17:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci