Assalto ai Castelli, cosa c'è da vedere tra Veneto e Friuli: nel weekend le giornate nazionali

Venerdì 24 Settembre 2021 di Nicoletta Cozza
Assalto ai Castelli, cosa c'è da vedere tra Veneto e Friuli: nel weekend le giornate nazionali

La "due giorni" permetterà di scoprire rocche, torri, strutture fortificate, borghi e bastioni. Un appuntamento, quindi, per appassionati di storia, restauro e architettura, ormai così consolidato da essere spesso sold out in molte delle sedi interessate. C'è tanta attesa, infatti, per Le Giornate nazionali del Castelli, iniziativa giunta all'edizione numero XXII, a cura dell'Istituto italiano dei Castelli, in programma questo fine settimana in 19 regioni. La sezione Veneto quest'anno invita alla scoperta del Forte di San Felice (Chioggia) immerso nel paesaggio straordinario della laguna veneziana, e poi, passando alla terraferma, il Castello di Roncade completa l'itinerario, dato che la tappa a quello di Thiene era in programma nello scorso week end. Per quanto riguarda il Friuli, invece, il sito prescelto è Gemona, con il suo castello, via Bini e il Duomo. 
Gli eventi, organizzati in tutta Italia, sia in presenza che online, prevedono visite guidate, passeggiate, degustazioni, conferenze, rivisitazioni, mostre e fiabe animate per bambini.

Ogni anno, tra l'altro, i siti prescelti sono diversi dai precedenti: pietre miliari della nostra civiltà, raccontano la storia di un paese, delle sue trasformazioni socio-politiche, della ricchezza e della diversità dei suoi territori insieme alle vicende di persone, famiglie e dinastie , grazie all'impegno di volontari che fungono da guide.


IL VENETO
Domani sabato (orari 14.30, 15.30, 16.30, 17,30), e domenica mattina (ore 10, 11) quindi, uno degli appuntamenti è con Forte San Felice, che costituisce un patrimonio storico-ambientale di incommensurabile valore. (Massimo 20 persone, prenotazioni veneto@istitutoitalianocastelli.it) Situato in una posizione unica tra mare, laguna e la città di Chioggia, racchiude una storia di 650 anni. Vanta il primato di essere il forte più antico della zona lagunare, con la costruzione del Castello della Luppa nel 1385, a protezione della città e delle saline. Nel 500 si decise di erigere una cinta muraria attorno a esso: sono i bastioni a forma di stella, con addossati terrapieni. Nel corso dei secoli il Forte si è riempito di edifici, tra cui il maestoso Portale, opera nel 1704 dell'architetto Tiràli. Con l'obiettivo di recuperare il complesso, nel 1999 si è formato un Comitato che si è fatto promotore di campagne per la sua salvaguardia. Nel 2018 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra i Ministeri della Difesa e dei Trasporti, l'Agenzia del Demanio, la Soprintendenza e il Comune di Chioggia, che prevede la smilitarizzazione e l'inizio del recupero per uso pubblico utilizzando i fondi delle misure compensative del Mose. Ora ci sarà la possibilità di vederlo da vicino.
La seconda proposta veneta riguarda invece il Castello di Roncade (info: 0422708736; info@castellodironcade.com), realizzato nel 1508 e di proprietà del barone Vincenzo Ciani Bassetti: aprirà ai visitatori sempre sabato e domenica. Si tratta di una delle rare ville pre-palladiane cinte da mura medievali, situata nella campagna veneta tra Treviso e Venezia. La famiglia Ciani Bassetti, di antiche tradizioni agricole, ne ha rilevato la proprietà all'inizio del Novecento, ristrutturandolo e reimpiantando i vigneti. Negli ultimi anni la produzione di vino è in continua crescita, grazie alla coltivazione della vite su 110 ettari, a una moderna cantina per la vinificazione situata in Mogliano Veneto e all'originale bottaia per l'invecchiamento dei vini più pregiati. 


IN FRIULI

In terra friulana il sito prescelto è Gemona. Il maniero, che sarà aperto sabato (ritrovo ore 11, e ore 15 sotto la loggia comunale, (prenotazioni friuliveneziagiulia@istitutoitalianocastelli.it;), sorge appena al di sopra dell'antico nucleo storico, sulla cima di un colle a strapiombo sulla vallata e separato dal monte Gemina da una sella nella quale si espande l'abitato medievale. Duramente colpito dal sisma del 1976, è tutt'ora in restauro anche se buona parte delle strutture sono state ricostruite. La costruzione del Palazzo Comunale, invece, risale al 1502. È caratterizzato da tre ampie arcate composte da elementi lapidei scolpiti da maestranze cividalesi. Sulla scala d'ingresso che conduce alla loggia sono scolpiti lo stemma del nobile Riccardo Elti, massaro del Comune nel XVII secolo, e lo stemma del Comune di Gemona. 
Sotto una delle due finestre sono posti gli stemmi dei nobili Franceschinis e de Brunis e lo stemma della Città. 
Alla destra del palazzo inizia la via più caratteristica di Gemona del Friuli, posta al di sotto del colle del castello: via Bini, infatti, è interessante per la sequenza di palazzi che vi si affacciano. 
Numerosi sono gli affreschi, le lunette decorate, i capitelli e gli stemmi che accompagnano il visitatore lungo questo asse viario che termina sul sagrato del Duomo di Santa Maria Assunta, in via Bini, nei pressi di Porta Udine: rappresenta uno dei monumenti medioevali più importanti della regione. Fu costruito utilizzando linguaggi gotici, sul sedime di una precedente chiesa già presente dal 1190. Quest'ultimo edificio di culto era sede della Pieve di Santa Maria, una delle più antiche del Friuli. 
Il cantiere della chiesa che oggi si può ammirare fu iniziato verso il 1290 e l'8 giugno 1337 il luogo di culto fu solennemente consacrato. Il terremoto del 1976, poi, fece crollare completamente la navata destra, dissestando contemporaneamente gran parte delle restanti murature. L'opera di restauro e ricostruzione svolta, però, ha permesso di restituire alla comunità l'opera nel suo completo splendore.

      
 

Ultimo aggiornamento: 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci