Chi mente sul possesso della tv
rischia una pena fino a sei anni

Lunedì 11 Aprile 2016
Chi mente sul possesso della tv rischia una pena fino a sei anni
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«Far pagare il canone con la bolletta è un'ignominia degna di un governo che considera i cittadini come sudditi e di un Parlamento tappetino che approva queste leggi». Confedilizia va all'attacco, ma non è l'unica associazione che si schiera contro il caos-Rai, prima ancora che il bubbone sia scoppiato. Già perché i centralini stanno solo ora cominciando a diventare roventi. «La gente è preoccupata, ci chiama, vuole sapere come non pagare due volte se per garage e cantina ha una bolletta della luce e per il resto della casa un'altra», spiega Guido Mattera, responsabile di Federconsumatori Belluno. «Oppure ci chiedono se la nonna in casa di riposo, che ha lasciato nella sua residenza d'origine un televisore, è tenuta a versare il canone. O quanto sarà addebitato a luglio, un'unica soluzione o a rate?». Di tutto, di più. Mamma Rai non ci fa mancare niente.
«Innanzitutto noi spieghiamo che per legge dello Stato si tratta di un tributo che va pagato, non di un corrispettivo per un servizio», avverte Mara Bedin, di Federconsumatori Padova. Altre volte la Rai aveva tentato di far pagare tutti, quando ad esempio cercò di costringere i venditori di televisori ad acquisire generalità e documenti di chi faceva l'acquisto. Mancando un registro dei televisori fu uno sforzo utile. Poi la Guardia di Finanza cominciò a convocare i cittadini che non pagavano il canone, per farsi mettere a verbale formalmente che non possedevano la tivù. «Adesso è stata avviata una procedura a cui è difficile sfuggire, perché si deve fare una dichiarazione formale. Il che comporta rischi di dichiarazioni mendaci». Se si dice il falso per non pagare 100 euro si rischia ora il doppio (fino a 6 anni di reclusione anziché 3) rispetto a chi mente sulle dichiarazioni dei redditi fino a 150mila euro. Un paradosso.
 
E in questo caso non è lo Stato che deve provare che un tributo è dovuto, ma è il cittadino che deve dimostrare di non essere tenuto a pagare. Lo devono fare quelli che non hanno un apparecchio televisivo o quelli che hanno più utenze elettriche. Un'altra critica riguarda i tempi ristretti. Le indicazione dell'Agenzia delle Entrate sono recentissime. Ma bisogna scaricare in fretta il Quadro A ("Il sottoscritto dichiara che in nessuna delle abitazioni per le quali è titolare di utenza elettrica è detenuto un apparecchio tv") o il Quadro B ("Il canone di abbonamento alla televisione per uso privato non deve essere addebitato in alcuna delle utenze elettriche intestate al sottoscritto, in quanto il canone è dovuto in relazione all’utenza elettrica intestata ad altro componente della stessa famiglia anagrafica"). Infatti, la dichiarazione sostitutiva va presentata a mezzo posta entro il 30 aprile 2016 e per via telematica entro il 10 maggio 2016, se si vuole copra l'intero canone 2016.

È necessario ripetere la dichiarazione ogni anno per la non detenzione di tivù e, se ci si dimentica, non si viene graziati. Soltanto chi paga due volte (utenze elettriche diverse intestate a moglie e marito) ha poi diritto al rimborso. Le lamentele non finiscono qui. Ad esempio, il costo delle comunicazioni è a carico dei cittadini e se si pensa che per una raccomandata senza busta si pagano 6,75 euro, ecco che gli oltre 900mila non possessori di televisore spenderanno più di 5 milioni di francobolli semplicemente per comunicare che il tributo non è dovuto. Per non parlare di chi si rivolgerà a un Caf o a un commercialista. Ma c'è anche il problema delle anagrafi comunali non aggiornate, per una corretta valutazione della composizione delle famiglie tenute a pagare solo una volta. Oppure il problema della mancata spedizione dei bollettini informativi o delle dichiarazioni sostitutive agli utenti dei canoni elettrici. Ad esempio, a un ultra settantacinquenne che fatica ad arrivare a fine mese sarebbe utile conoscere il dato dell'esenzione se il suo reddito non supera i 6.713 euro all'anno. (G. P.)
Ultimo aggiornamento: 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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