Un giro del mondo: secondo il calcolo di Vienna, se si incolonnassero tutti i camion che ogni anno passano per il Brennero, la fila sarebbe lunga più di 44.000 chilometri, cioè appunto la circonferenza della Terra. Per questo l'Austria difende le proprie limitazioni ai Tir in transito fra l'Italia e la Germania, dal divieto notturno sopra le 7,5 tonnellate al contingentamento in Tirolo uno-due giorni alla settimana. La questione sarà oggi a Stoccolma sul tavolo del Consiglio informale dei ministri dei Trasporti dell'Unione europea, ma è già scontro a giudicare dal botta e risposta della vigilia: «Sarebbe ora che anche l'Italia presentasse le soluzioni e proposte che vengono sempre solo annunciate», punge la verde Leonore Gewessler; «I blocchi unilaterali di Vienna (che risalgono addirittura al 2003) non hanno ridotto la circolazione dei mezzi», ribatte il dicastero guidato dal leghista Matteo Salvini.
IL BILATERALE
Gewessler e Salvini avranno un bilaterale sul tema.
GLI SLOT
Molto meno diplomatico è Pasquale Russo, segretario generale di Conftrasporto-Confcommercio, che definisce «dispotico e incomprensibile» l'atteggiamento austriaco: «Noi pensiamo siano atti di prepotenza di un Paese nei confronti di un altro all'interno della stessa Unione europea. Il comportamento dell'Austria è inammissibile e discriminatorio nei confronti dell'economia e delle imprese italiane. Non escludiamo anche azioni di protesta qualora non si arrivasse a trovare una soluzione condivisa fra tutti gli Stati europei, che non può essere, ovviamente, quella dell'autostrada "su prenotazione"».
Il riferimento è allo studio di fattibilità, promosso dalla Provincia autonoma di Bolzano e apprezzato pure dalle autorità di Vienna, che prevede la suddivisione della giornata in fasce orarie nelle quali gli utenti possono prenotare il proprio transito. «Si tratta di un sistema di dosaggio che garantisce i flussi di traffico e allo stesso tempo la tutela di chi vive lungo l'autostrada, riducendo l'inquinamento e il rumore», spiega il presidente Arno Kompatscher, evidenziando che l'attuale modello funziona «in modo insoddisfacente» e ha «effetti su Baviera e Alto Adige, Trentino e Veneto»: «È quindi necessario un ulteriore sviluppo del sistema di dosaggio nella logica di un corridoio che parte da Verona e arriva alla Baviera, utilizzando le nuove possibilità digitali».
Thomas Baumgartner, numero uno dell'associazione delle imprese di trasporto Anita, non si fida: «La vera motivazione per noi non è la tutela della salute e della sicurezza della popolazione locale, anche perché, come più volte denunciato, le limitazioni sono applicate ai soli traffici di transito e non già anche a quelli di origine/destinazione in Tirolo. La vera motivazione, e lo dimostra l'idea di introdurre un sistema "slot" per ridurre la congestione, è l'individuazione di strumenti finalizzati a limitare l'interscambio di merci tra l'Italia e il nord Europa e questo è inaccettabile».
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