Scuola, fine della tregua-Dad: stangata sugli studenti

Venerdì 11 Giugno 2021 di Raffaella Ianuale
Scuola, fine della tregua-Dad: stangata sugli studenti
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Impennata di bocciati e rimandati a settembre. Alle scuole superiori arriva il conto di lockdown e didattica a distanza. Quindi ai due anni d'inferno causa pandemia, ora si aggiunge un'estate di passione per studenti, famiglie e insegnanti. Gli scrutini sono ancora in corso, ma dai primi risultati sono diminuiti gli studenti promossi a giugno e aumentati in modo consistente quelli con materie insufficienti, il cosiddetto debito da saldare a fine estate. Nessun buonismo da parte dei prof o sconti particolari considerata l'emergenza, laddove ci sono carenze evidenti vanno sanate ripetendo l'anno o studiando a luglio e agosto.

LA DIRETTRICE
«Ci siamo resi conto del problema - spiega Carmela Palumbo, direttrice dell'Ufficio scolastico del Veneto - abbiamo fatto delle conferenze di servizio con i dirigenti scolastici dedicate alla dispersione scolastica. Dai risultati dei primi scrutini è emerso un aumento delle materie insufficienti rispetto agli anni scorsi e di conseguenza un incremento degli studenti bocciati o con giudizio sospeso. Lo scorso giugno sono stati promossi tutti d'ufficio, quindi questo è il risultato di carenze trascinate per due anni».
Certo gli scrutini andranno «contestualizzati», sottolinea Palumbo, e va considerata la «delicatezza del momento», ma questi ragazzi «devono recuperare» e non possono essere promossi un'altra volta con materie sotto il sei.

Il quadro definitivo si avrà comunque a metà luglio con l'esito di tutti gli scrutini e delle prove Invalsi. «Le bocciature sono sempre un fallimento - prosegue la direttrice - e si decidono solo di fronte a carenze importanti che in questo caso riguardano due anni scolastici». In Veneto, ricordiamo, la dispersione scolastica è molto bassa, «anche grazie al lavoro di accompagnamento e cura degli studenti, impegno che proseguirà anche questa estate».


PIANO ESTATE
Le scuole stanno infatti predisponendo il piano estate, lezioni da tenere durante i mesi estivi finanziate con il fondo ordinario: il ministero ha messo quest'anno a disposizione 150 milioni di euro a livello nazionale, di cui 10 milioni sono destinati al Veneto. A questi potrebbero aggiungersi i fondi Pon, a cui si accede per graduatoria: sono 320 i milioni di euro per l'intera Italia, di cui 60 per il Veneto. Infine ci sono 50 milioni complessivi riservati alle aree con maggiori difficoltà.
«I piani estate partiranno la seconda metà di agosto e le prime settimane di settembre - spiega Palumbo - non escludo che alcune scuole propongano attività di recupero anche nei mesi precedenti. Sono rivolti non solo a chi ha l'insufficienza, ma anche a coloro che sentano la necessità di rafforzare le proprie competenze specie nelle discipline tecnico e scientifiche, ambiti in cui la didattica a distanza ha presentato maggiori limiti».
Quindi nessun entusiasmo per un'estate da liberi tutti: sarà un'estate di studio per i ragazzi e di lavoro per i docenti, visto che saranno loro a rafforzare le competenze dei propri studenti più fragili. Certo, i corsi sono su base volontaria, ma le lezioni di recupero sono consigliate, specie a chi fa più fatica.

A RIMETTERCI I PIÙ FRAGILI
«La didattica a distanza ha penalizzato soprattutto gli studenti meno motivati e con famiglie poco presenti - prosegue Palumbo - sono ragazzi che hanno bisogno di essere richiamati spesso e necessitano del supporto del gruppo classe». Per loro, quindi, che si sono trovati soli in casa a seguire le lezioni davanti ad un computer, mentre i genitori erano al lavoro, la Dad è stata meno efficace. Su quali segni lasceranno sugli adolescenti questi due anni di pandemia «ai posteri l'ardua sentenza» allarga le braccia la direttrice. «Il piano estate va oltre i mesi estivi - spiega - le scuole organizzeranno attività di recupero anche durante il prossimo anno scolastico». Convinta, comunque, che dall'annus horribilis della pandemia i ragazzi possano uscirne rafforzati e non segnati. «Mi piace pensare ai nostri genitori che hanno seguito le lezioni scolastiche durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale - conclude Palumbo - non dobbiamo scordare che sono stati proprio loro i grandi protagonisti della ripresa economica».
 

Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 13:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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