Scandalo bidelli con falsi diplomi. Sono 500 i casi sospetti in Veneto

Lunedì 21 Gennaio 2019 di Gianluca Sollazzo
Scandalo bidelli con falsi diplomi. Sono 500 i casi sospetti in Veneto
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Sardegna, Puglia e Lazio. Lo scandalo dei bidelli con diploma falso si allarga anche alle scuole del Sud. Le oltre 500 richieste di verifica titoli su bidelli campani inseriti nelle graduatorie d'istituto di terza fascia nelle scuole del Veneto fanno parte di un'onda anomala più grande che sta colpendo tutte le segreterie scolastiche d'Italia. E c'è l'epicentro da cui ha avuto origine l'inchiesta sui falsi titoli: nel Salernitano, a Castel San Giorgio. Qui due scuole fantasma sono state segnalate dall'Ufficio scolastico perché non inserite negli elenchi delle scuole paritarie autorizzate dal Ministero dell'Istruzione. Prima dell'ufficio scolastico del Veneto ci aveva pensato l'amministrazione di Napoli a lanciare un allarme indirizzato alle scuole della Sardegna, poi del Lazio e della Puglia. «A seguito di segnalazione da parte del Dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, gli Istituti De  Sanctis e Vanvitelli di Castel San Giorgio non hanno, allo stato, alcun riconoscimento di parità scolastica o iscrizione nell'Elenco Regionale delle scuole non paritarie. Pertanto gli attestati di studio rilasciati dai suddetti Istituti non hanno validità»: così scrive l'ufficio scolastico di Bari ai presidi pugliesi che avevano segnalato delle anomalie nella dichiarazione titoli dei bidelli campani. Da Castel San Giorgio erano partiti diplomi irregolari. E le scuole erano fantasma, senza autorizzazione, senza decreto di parità.
LE SEGNALAZIONIGli istituti nel mirino sono il Vanvitelli ed il De Sanctis del comune dell'Agro nocerino. Nei certificati di diploma di qualifica utilizzati anche dai bidelli campani emigrati in Veneto era indicata la provenienza da queste scuole. Di qui la segnalazione partita dal Veneto e inoltrata all'ufficio scolastico campano di via Ponte della Maddalena. Ma di queste scuole - come confermato dall'amministrazione scolastica regionale - a Castel San Giorgio non c'è traccia. «Non rientrano nemmeno negli elenchi delle scuole a cui è stata revocata la parità», precisano dall'Ufficio guidato a Napoli da Luisa Franzese. Da Castel San Giorgio è partita l'onda anomala dei bidelli furbetti. In Sardegna, Lazio, Puglia c'è traccia di dichiarazioni di titoli falsi. Ma è in Veneto che si sta registrando il picco di segnalazioni. A quanto si apprende dall'amministrazione campana, oltre 500 sarebbero i bidelli campani finiti nell'occhio del ciclone tra Venezia, Treviso e Verona. Proprio a Verona, nel comprensivo di Bosco Chiesanuova, sono finiti nei guai quattro bidelli di Salerno segnalati alla Procura scaligera: uno dei collaboratori scolastici è stato anche sospeso dalla supplenza strappata a inizio anno.
Ora al Veneto si affianca anche l'Ufficio scolastico dell'Emilia Romagna che da una decina di giorni ha chiesto spiegazioni su circa 100 bidelli di Napoli e dell'area vesuviana. Le richieste di accesso agli atti con verifica titoli sono state inoltrate a centinaia di scuole di Napoli ma soprattutto di Salerno, da cui è partito lo scandalo. Proprio a Salerno i funzionari del Provveditorato stanno cercando di risalire ai documenti mancanti nell'archivio interessato da un incendio doloso il 2 dicembre scorso: sembra che a mancare siano anche atti inerenti nomine di bidelli e docenti risalenti a diversi anni fa. È tra Emilia Romagna, Veneto e Lombardia che si registra il numero più elevato di verifiche titoli. E c'è un motivo. Su circa tremila collaboratori scolastici andati via questa estate dalla Campania a caccia di una supplenza nelle graduatorie di istituto, oltre 1.700 si sono inseriti nelle scuole lombarde, venete ed emiliane. Nel flusso di bidelli con la valigia ci sono anche i furbetti del diploma triennale di qualifica preso in scuole paritarie ormai estinte: una volta cancellate dagli elenchi regionali delle scuole autorizzate, è diventato quasi impossibile recuperare i registri degli esami di qualifica sostenuti. «Collaboriamo con gli uffici scolastici del Veneto e dell'Emilia Romagna per dare riscontro alle richieste di titoli sospetti - fanno sapere dall'Ufficio scolastico della Campania - Molte delle scuole segnalate erano state già colpite da procedura di revoca dello status di scuola paritaria».
LE ISPEZIONIA seguito di indagini e procedimenti incardinati dalla dirigente Franzese, sono già 26 le scuole paritarie campane cancellate dagli elenchi regionali dal 2017 a oggi. E nei prossimi giorni partiranno ispezioni mirate in altre scuole. C'è una scuola paritaria di Napoli nel mirino, oltre a una paritaria di Pagani. Tra le scuole depennate dagli elenchi figura anche l'istituto Luca Pacioli di Nola, già colpito da revoca di parità come l'istituto Levi di Agropoli: entrambi rientrano nella black list diramata dall'ufficio scolastico veneto.

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