Le ultime immagini circolate sui social ritraevano Lavinia Palombini in abito lungo, bianco come il velo e i fiori, tra la basilica dei Santi Filippo e Giacomo e il rifugio Mietres: era lo scorso 29 luglio, matrimonio da favola a Cortina d'Ampezzo con Jacopo Berti, eloquente smentita ad ogni pettegolezzo su una sua asserita relazione con Silvio Berlusconi. Ma ieri la 23enne, romana di nascita e padovana di adozione dopo le nozze con il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, si è ritrovata in foto con l'ex premier sulle pagine del Fatto Quotidiano sotto il titolo: «Da B. volgarità e gesti sconci alla ventenne di Forza Italia». Fra le virgolette una sintesi delle dichiarazioni rese a verbale da due ex militanti azzurri a proposito di un presunto (e triviale) corteggiamento, al limite delle molestie, negato però dai diretti interessati.
L'INCHIESTA
A raccontare la vicenda, il 26 febbraio 2016, era stato proprio il giornale diretto da Marco Travaglio, poi querelato insieme ai cronisti Alessandro Ferrucci e Gianluca Roselli. Quell'articolo sosteneva che l'ex Cavaliere si fosse invaghito della giovane studentessa di Giurisprudenza, erede di un noto marchio del caffè, al punto da far infuriare la fidanzata Francesca Pascale e da determinare l'addio a Fi del movimento Azzurra Libertà, fondato dai fratelli Luca e Andrea Zappacosta, sedicenti testimoni oculari di cene assai poco eleganti. Il successivo 23 maggio Palombini aveva scritto alla procura capitolina, spiegando di aver presentato denuncia «non avendo io mai avuto, né anche solo pensato di avere, alcuna liaison, o storia che dir si voglia, con l'Onorevole Silvio Berlusconi, nei riguardi del quale, ci tengo a precisarlo, non ho mai nutrito alcun tipo di interesse al di fuori di quelli strettamente connessi alle attività del movimento del quale per un certo periodo ho fatto parte»...
Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 14:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'INCHIESTA
A raccontare la vicenda, il 26 febbraio 2016, era stato proprio il giornale diretto da Marco Travaglio, poi querelato insieme ai cronisti Alessandro Ferrucci e Gianluca Roselli. Quell'articolo sosteneva che l'ex Cavaliere si fosse invaghito della giovane studentessa di Giurisprudenza, erede di un noto marchio del caffè, al punto da far infuriare la fidanzata Francesca Pascale e da determinare l'addio a Fi del movimento Azzurra Libertà, fondato dai fratelli Luca e Andrea Zappacosta, sedicenti testimoni oculari di cene assai poco eleganti. Il successivo 23 maggio Palombini aveva scritto alla procura capitolina, spiegando di aver presentato denuncia «non avendo io mai avuto, né anche solo pensato di avere, alcuna liaison, o storia che dir si voglia, con l'Onorevole Silvio Berlusconi, nei riguardi del quale, ci tengo a precisarlo, non ho mai nutrito alcun tipo di interesse al di fuori di quelli strettamente connessi alle attività del movimento del quale per un certo periodo ho fatto parte»...
