La Commissione d'inchiesata. Banche Venete, crediti in bilico per 8 miliardi

Mercoledì 8 Novembre 2017 di Maurizio Crema
La Commissione d'inchiesata. Banche Venete, crediti in bilico per 8 miliardi
VENEZIA - Blindati i nomi dei grandi insolventi, emergono i problemi legati alle liquidazioni delle banche venete. Il commissario Fabrizio Viola davanti alla commissione d'inchiesta ammette: «L'80-85% dell'attivo di Veneto Banca è costituito da crediti deteriorati, solo una parte limitata è costituita da attivi finanziari e partecipazioni. La conclusione è che il rimborso del passivo dipenderà dal recupero dei crediti deteriorati. I numeri per Popolare Vicenza sono simili». La liquidazione coatta si porta dietro un altro problema pesantissimo: 8 miliardi di crediti incagliati da gestire. «Sono ancora in sofferenza e non in deterioramento», precisa Viola in audizione: «Stiamo lavorando per farli tornare in bonis. Possiamo però immaginare quali conseguenze potrebbero esserci se divenissero sofferenze». La fine di migliaia di imprese e di 60mila posti di lavoro soprattutto nel Nordest. In ogni caso ci vorranno anni per ottenere i rimborsi. Prima potrebbe dimettersi proprio Viola: «Se dovesse arrivare la richiesta di rinvio a giudizio per il caso Mps ci penserò».

I clienti nel frattempo si sentono abbandonati. «Esiste un problema tecnico - denuncia in audizione la commissaria Giuliana Scognamiglio - il personale delle due banche è stato trasferito alla banca cessionaria. Nelle filiali il cliente si sente dire: «Siamo di unaltra banca» con risposte evasive sulle questioni poste. Ce ne siamo lamentati con Banca Intesa e di recente abbiamo chiesto di non dare risposte evasive ma di dare lindirizzo di posta certificata della liquidazione». Che ha già ricevuto oltre 4mila mail a cui risponde anche grazie a una task force di 15 persone messe a disposizione proprio da Intesa. Entro fine mese verrà definito il perimetro esatto delle attività da passare al super gruppo. A oggi «i debiti delle banche venete trasferiti a Intesa ammontano a 7,6 miliardi», ricorda Viola.

7,6 MILIARDI TRASFERITI
Poi ci sono le partite a rischio. I commissari liquidatori annunciano di essere in una fase di «interlocuzione avanzata» con Sga per la cessione dei crediti deteriorati al veicolo controllato dallo Stato incaricato di recuperare i prestiti. Ma i commissari vogliono un potere di verifica sulla gestione dei crediti, la liquidazione deve tutelare infatti, oltre allo Stato creditore, anche 10mila prevedibili insinuazioni al passivo. Giustino Di Cecco, commissario BpVi, precisa: per chi è creditore e non rientra nel perimetro delle passività cedute a Intesa «i tempi di pagamento dipenderanno dai tempi di recupero dei crediti, e non sono certamente di qualche mese, ma forse di qualche anno».
 
LISTA SECRETATA

La lista dei grandi insolventi è stata secretata su ordine del presidente della commissione Pier Ferdinando Casini. Nel corso dell'audizione durata più di tre ore Di Cecco qualche dato comunque lo fornisce: «Le prime 100 posizioni di Popolare Vicenza a sofferenza rappresentano 1,2 miliardi di credito di valore nominale cioè il 21% del totale delle sofferenze di Bpvi. Su queste, 21 posizioni per 519 milioni sono oggetto di richiesta di rimborso danni verso precedenti amministratori - elenca Di Cecco -. Dieci posizioni per 186 milioni sono riferibili a clienti che hanno avuto finanziamenti baciati. Per quanto riguarda 100 posizioni a incaglio, queste corrispondono a 1,7 miliardi, il 40% del totale, 31 posizioni rappresentano 588 milioni di finanziamenti baciati».

Viola approva l'operato del governo nella gestione delle crisi delle due banche: «Ha fatto tutto quello che mi aspettavo facesse». Ma Enrico Zanetti (Scelta Civica) critica decisamente il processo di vendita a Intesa: «Dalla audizione di oggi con Viola emerge con chiarezza l'assoluta non credibilità del fatto che la procedura di offerta delle due banche venete sia stata aperta e trasparente. Sono i tempi stessi della data room e di predisposizione e pubblicazione in gazzetta ufficiale di un decreto molto complesso a rendere evidente quello che ha combinato in quei giorni il ministro Padoan dopo aver perso mesi su mesi». «Siamo condizionati da autorità europee che si comportano come una Sibilla Cumana, imponendo decisioni fondamentali fuori da procedure e regole esplicite, con la complicità delle autorità italiane», attacca il commissario Giovanni Paglia (Sinistra Italiana).
Ultimo aggiornamento: 08:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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