Aziende riaperte, al lavoro in migliaia: 3.700 controlli Spisal. Confindustria: «Piena sicurezza»

Lunedì 6 Aprile 2020
Aziende riaperte, al lavoro in migliaia: 3.700 controlli Spisal. Confindustria: «Piena sicurezza»

VENEZIA - Oggi, lunedì 6 aprile, in centinaia di aziende venete, è iniziato un riavvio graduale di alcuni cicli produttivi. Si tratta di aziende riconosciute come essenziali o di quelle che hanno ricevuto regolare autorizzazione da parte della Prefettura perché funzionali alle filiere necessarie. Tutte queste aziende si sono attrezzate per applicare e rispettare le rigorose misure di sicurezza definite nel "Protocollo condiviso" del 14 marzo 2020 con le stesse organizzazioni sindacali e spesso rafforzate anche da ulteriori accordi aziendali. Proprio Cgil-Cisl-Uil, in particolare i responsabili della categoria dei metalmeccanici, avevano espresso sabato forte preoccupazione per la salute dei lavoratori in questo passaggio.
Subito sono partiti i controlli: come annunciato dall’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, gli ispettori dello Spisal hanno fatto oltre 3700 verifiche che hanno interessato un totale di 194.000 lavoratori negli ultimi 15 giorni.
Confindustria del Veneto commenta: 
«E' stata un'apertura in piena sicurezza, lo Spisal ha promosso le aziende. E chi non si adegua dovrà chiudere».

CHI RIAPRE. «Le aziende che stanno riaprendo, spesso a scartamento ridotto, fanno parte di filiere strategiche lunghe e complesse che richiedono la partecipazione di molti fornitori per poterle alimentare anche a livello di macchinari e di ricambi - spiega ancora Confindustria del Veneto -  E’ altresì necessario lavorare per la ripartenza progressiva di tutte le imprese, perché solo in questo modo si potranno contenere i costi sociali ed economici della pandemia».

LE REGOLE. Le regole di precauzione sono quelle previste dalle Linee Guida definite dalla Regione, tutt'ora valide, e prevedono: la misurazione della temperatura in ingresso e in uscita, l’uso dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e/o il mantenimento delle distanze sicurezza, l’organizzazione degli ingressi e dei turni finalizzata ad evitare assembramenti, la regolamentazione dell’accesso agli spazi comuni.

Fin dall’emergere della crisi sanitaria, il sistema imprenditoriale veneto è stato compatto nel ribadire che condizione necessaria e indispensabile al mantenimento delle attività produttive fosse l’assoluta tutela della salute e della sicurezza dei propri dipendenti e delle loro famiglie.

Ultimo aggiornamento: 20:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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