Autonomia del Veneto, oggi il voto al consiglio dei ministri: «Non ci saranno ritocchi»

Alle 16 è prevista la votazione. Zaia: "E' come il primo giorno di scuola"

Giovedì 2 Febbraio 2023 di Alda Vanzan
Autonomia del Veneto, oggi il voto al consiglio dei ministri: «Non ci saranno ritocchi»

VENEZIA - Autonomia differenziata, avanti tutta. La proposta di legge del leghista Roberto Calderoli sarà esaminata oggi dal Consiglio dei ministri e sarà addirittura al primo punto dell'ordine del giorno della seduta convocata alle 16. Pare che non ci saranno altre modifiche né «ritocchi» ai dieci articoli del provvedimento già esaminato ed emendato dai tecnici martedì in sede di pre-Consiglio. Il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, assicura che non ci saranno colpi di mano dell'ultima ora: «Il testo sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri, autonomia significa modernità, efficienza, futuro. Quindi, sono assolutamente felice, soddisfatto e orgoglioso di quello che tutti insieme stiamo facendo».
Per il governatore del Veneto, Luca Zaia, quello di oggi rischia di essere il «primo giorno di scuola»: «Se si voterà e si darà il via a questo disegno di legge che poi approderà in Parlamento, sicuramente sarà una giornata fondamentale, il primo giorno di scuola. È vero che inizi con la prima elementare e ti insegneranno l'alfabeto, ma arriverà un giorno in cui sarai laureato, magari anche con il master, e forse diventerai anche un docente universitario. Insomma, avrai delle posizioni apicali. E questa è la storia dell'autonomia».
Se da sinistra si preannuncia battaglia, il ministro Calderoli tenta di tranquillizzare: «Vogliamo una sola Italia in cui i diritti vengono garantiti in tutto il Paese.

E questo è il contenuto dell'articolo uno della legge sull'autonomia differenziata da me condiviso». Semmai, per il ministro per le Riforme «sono maturi i tempi per una modifica costituzionale» che consenta che «alla Capitale vengano trasferite almeno le competenze legislative che hanno le Regioni e che possa partecipare all'autonomia differenziata». Quanto alle materie, sono 23 perché tante sono «nella Costituzione del governo D'Alema».


LE PROTESTE
«La riforma dell'autonomia è pericolosa e inemendabile», ha denunciato la candidata alla segreteria del Pd, Elly Schlein. La deputata veneziana dei Verdi, Luana Zanella: «Sui Lep hanno pensato ad una cabina di regia, escludendo il Parlamento». E se per il segretario della Cgil, Maurizio Landini, «è un'idea folle che va fermata perché aumenta le divisioni», critiche arrivano anche da Paolo Franco, ex senatore della Lega, oggi responsabile dei Comitati dell'Autonomia del Veneto: «Incredibile, hanno previsto di dare soldi anche alle regioni che non chiedono l'autonomia».


GLI ALLEATI
«Il disegno di legge in Cdm segna una svolta, Forza Italia è il collante dell'alleanza sulla riforma», ha detto il consigliere veneto azzurro Alberto Bozza. E Fratelli d'Italia? Dopo il silenzio di martedì, ieri tre interventi. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al Tg1 Mattina: «Giorgia Meloni ha garantito che i diritti dei cittadini non saranno toccati e il Parlamento sarà il luogo di ogni decisione». In Veneto un comunicato del consigliere regionale Joe Formaggio: «Giorni storici per l'autonomia del Veneto, come ha detto il presidente Zaia: finalmente si va nel concreto verso l'attuazione grazie al Governo Meloni». Una nota pubblicata anche sulla pagina Facebook del consiglio regionale del Veneto che ha avuto il commento del senatore Raffaele Speranzon: «Hanno governato tutti negli ultimi anni. Tutti fuorché Fratelli d'Italia. Ci voleva Giorgia Meloni per ottenere l'autonomia». E a seguire tre emoticon con le mani che applaudono.

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Ultimo aggiornamento: 14:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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