Autonomia, nuovo rinvio: su scuola e finanza l'opposizione dei 5stelle

Lunedì 8 Luglio 2019
Autonomia, nuovo rinvio: su scuola e finanza l'opposizione dei 5stelle
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ROMA - Autonomia al Veneto, alla Lombardia e all'Emilia Romagna: il tema è stato ieri all'ordine del giorno del consiglio dei ministri ma la seduta non è stata decisiva e si è conclusa con l'ennesimo rinvio, però a breve termine: la nuova seduta è fissata giovedì alle 8.30.

«Passi avanti ma ancora molto da fare» è lo stringato commento di Luigi Di Maio a fine seduta. Per Salvini, che ha lasciato la riunione in anticipo per impegni istituzionali, «il vertice è andato bene».

L'intesa non è comunque ancora stata raggiunta. Sul tavolo, oltre alle competenze sulle infrastrutture e sulla scuola, che la Costituzione elenca tra le materie che possono essere trasferite alle Regioni, ma sulle quali c'è l'opposizione del M5S, resta anche la norma finanziaria fondamentale, il criterio di calcolo delle quote di tributi statali da trasferire alle Regioni per finanziare le competenze finora gestite dallo Stato. Sul criterio del "costo medio" - criterio che premia l'efficienza - il M5s si mette di traverso.

Il sottosegretario Stefano Buffagni (M5s) aveva polemizzato con la Lega, affermando «le Regioni hanno fatto una lista della spesa esagerata che andrà rivista» e che tra Fontana e Zaia, cioè tra il governatore lombardo e quello veneto, c'erano «posizioni molto distanti. Fontana ha un problema con Zaia». 

«Dispiace che, per colpa di qualche singolo - è la replica di Zaia - l'Autonomia debba sempre essere occasione di scontro. La verità è che, se c'è un nemico dei 5 Stelle, è negli stessi 5 Stelle, e per capirlo basta leggere le dichiarazioni ondivaghe che rilasciano».

Anche Attilio Fontana respinge al mittente:
«Per l'autonomia differenziata ci sono 23 materie previste dalla Costituzione, prima Buffagni dovrebbe cambiare la Costituzione poi ci potrà dire quante materie togliere.

Noi abbiamo fatto le nostre richieste nell'alveo del dettato costituzionale. Non penso di poter accettare di rinunciare a nessuna materia perché non ho fatto nessuna richiesta al di fuori della Carta costituzionale», ha osservato Fontana. Quanto ai problemi con il governatore del Veneto Luca Zaia, quella di Buffagni «è un'interpretazione fantasiosa» ha concluso Fontana.




 

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