Autonomia, la Lega veneta attacca il governo Meloni

Villanova: «Tajani e Di Maio? Non vedo differenze». Da Re: «Non ce la daranno»

Mercoledì 18 Gennaio 2023 di Alda Vanzan
Autonomia, la Lega veneta attacca il governo Meloni

VENEZIA - Non bastavano le contrarietà delle Regioni del Sud e i distinguo degli alleati nazionali di Governo. Adesso, a rallentare il dibattito politico sull'Autonomia sono anche le procedure interne del consiglio regionale del Veneto, tant'è che l'attesa risoluzione della Lega che avrebbe dovuto essere un pungolo per la premier Giorgia Meloni (e che avrebbe portato i Fratelli d'Italia nostrani a pronunciarsi pubblicamente) è saltata: rinviata alla prossima settimana. È vero che il rinvio è di natura procedurale (il primo firmatario, il leghista Nicola Finco, ha aggiornato il testo presentato mesi fa solo che le modifiche sono state ritenute eccessive dall'opposizione, come se si trattasse di un nuovo provvedimento), ma l'inciampo ha dato non poco fastidio alla stessa Lega. Anche perché la madre di tutte le battaglie, come l'ha definita il governatore Luca Zaia, è sempre di più al palo.


INSOFFERENZA
L'insofferenza dei leghisti monta giorno dopo giorno: il disegno di legge del ministro Roberto Calderoli ancora non è stato approvato dal Governo. In compenso il ministro per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati, ha avviato il confronto sul presidenzialismo («La grande riforma che dovrà dare più stabilità al Paese e consentire agli italiani di votare direttamente il loro presidente») e ieri al riguardo ha incontrato la delegazione leghista.

E la tabella di marcia sull'autonomia? «Ci vedremo per fare il punto della situazione, su come scrivere il testo. Ma siamo tutti favorevoli», ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia) sull'ipotesi che si tenga una riunione di maggioranza per stabilire il percorso per l'autonomia. In Veneto, però l'impressione è che si stia non solo rallentando, ma che si sia anche riusciti nell'intento di stancare la gente. «Con questo Governo che vuole il presidenzialismo, non ci faranno mai passare la nostra autonomia», ha detto l'europarlamentare leghista Gianantonio Da Re a Focus di Rete Veneta. E il presidente dell'intergruppo regionale Zaia-Lega Alberto Villanova a Ring di Antenna3: «Di Maio, Lezzi o Tajani? Non vedo grandi differenze tra i ministri di questo governo e quelli del Conte I. Le dichiarazioni di alcuni ministri del Governo Meloni sono schiaffi ai veneti. L'autonomia e le 23 materie sono in Costituzione, ma per qualcuno la Costituzione non vale per i veneti».


PASTICCIO
In consiglio regionale lo scontro è proseguito ieri con il Pd. Il capogruppo dem, Giacomo Possamai, aveva presentato una risoluzione intitolata Autonomia regionale: un'opportunità su cui lavorare assieme, oltre gli slogan, con cui chiedeva una commissione speciale per esaminare le materie oggetto di negoziato. Per la Lega ha parlato solo Stefano Giacomin e la dem Vanessa Camani non ha nascosto il disappunto: «Dispiace che, per una volta che si potrebbe parlare seriamente di autonomia dentro il luogo deputato, la maggioranza scelga di non parlarne». Al che il leghista Villanova è sbottato: «Non accettiamo lezioni dal Pd che ha sempre messo i bastoni tra le ruote al processo dell'autonomia». Il documento dei dem è stato bocciato, quello del leghista Finco rinviato alla settimana prossima. Motivo: il testo originario è stato troppo modificato e il Pd è insorto. «Io non ritiro niente, ho solo aggiornato il dispositivo scritto mesi fa e le modifiche sono state accettate dal legislativo», ha replicato Finco. Tant'è, per non creare un precedente la seduta è stata sospesa. Se ne riparlerà martedì prossimo. Per inciso, Fratelli d'Italia avrebbe votato a favore: «Certo che sì, l'autonomia noi la vogliamo, eravamo addirittura propensi ad astenerci sulla risoluzione del Pd», hanno detto Enoch Soranzo e Daniele Polato. Da Padova, intanto, il governatore Luca Zaia ha rilanciato: «Non ho mai sentito dire che se esiste un'Italia a due velocità, il centralismo ha fallito».
 

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