Astrazeneca, il giallo delle dosi in arrivo dal Sud. Zaia smentisce: «Non ne so nulla», poi arriva la nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Mercoledì 12 Maggio 2021 di Redazione web
I vaccini Astrazeneca
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VENEZIA - Giallo sull'arrivo in Veneto e Friuli Venezia Giulia le dosi di Astrazenca rifiutate dai sessantenni in Calabria, Sicilia e Campania. In totale sarebbero attese all'incirca 120mila dosi del vaccino avanzate nel Sud Italia. Oltre al Nordest, altre dovrebbero essere distribuite in Piemonte. La notizia è stata smentita dal governatore Luca Zaia durante la conferenza stampa di oggi, 12 maggio 2021. Il presidente ha infatti dichiarato di «non saperne nulla». E' arrivata anche una nota ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri che nega questo trasferimento ma non esclude che siano possibili trasferimenti di dosi di vaccini fra regioni "da considerarsi quali anticipazioni di dosi di vaccino nell’ottica di un costante riequilibrio della ripartizione".

Vaccini dal Sud, cosa ha detto Zaia

«Che ieri abbiamo avuto promesse di vaccini da altre regioni non è vero». Lo ha sottolineato il presidente del Veneto. «Ieri ero in riunione - ha aggiunto - e il commissario dice il vero. Il discorso che si è fatto era di verificare i magazzini e se c'è un modo di riequilibrare.

Si è parlato di Sicilia e Puglia che si sono scambiate le dosi, ma è stata una discussione di 30 secondi», ha concluso.

Il vaccino Astrazeneca è un vaccino destinato a prevenire il Covid 19 nelle persone di età pari o superiore ai 18 anni. È progettato per preparare il sistema immunitario a identificare e contrastare il coronavirus (SARS-CoV-2) responsabile della malattia COVID-19.

La nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Con riferimento alle notizie pubblicate oggi da alcuni organi di stampa in merito all'assegnazione di dosi di vaccino alla Regione Veneto provenienti da altre Regioni, si smentisce la fondatezza della notizia, precisando che eventuali trasferimenti di dosi tra Regioni sono di esclusiva competenza della Struttura Commissariale. Il Commissario straordinario, nel corso della Conferenza delle Regioni tenutasi ieri, aveva già ribadito che in merito al vaccino Vaxzevria - meno utilizzato in alcune Regioni - gli eventuali bilanciamenti sono effettuati, sentite le Regioni interessate, sempre ed esclusivamente a cura della Struttura Commissariale, per ragioni programmatiche e di coerenza con il piano vaccinale, oltre che per motivi legati alla logistica di trasporto e alla catena del freddo. Tali bilanciamenti - che peraltro non riguardano solo movimenti da Sud verso Nord ma, come già avvenuto, anche tra Regioni del Sud - sono comunque da considerarsi quali anticipazioni di dosi di vaccino nell’ottica di un costante riequilibrio della ripartizione prevista tra Regioni/Province autonome, seguendo il criterio "una testa - un vaccino".

Ultimo aggiornamento: 13:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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