Imprese e indipendenza, la Digos
vuole i documenti dei relatori

Lunedì 14 Aprile 2014 di Alvise Fontanella
Alessio Morosin
13
MESTRE - Quando al direttore dell’Api di Verona, Luciano Veronesi, hanno passato la telefonata della Digos, ieri, sarà saltato sulla sedia. Perché l’Api - l’Associazione tra le piccole e medie imprese della provincia di Verona - di convegni ne fa tutti i giorni. E non succede mai, ma proprio mai, che la Digos si muova e chieda informazioni, neppure quando il convegno è su temi politici.



E fa benissimo, naturalmente: perché la libertà dei cittadini, in fondo, è fatta anche di questo. Sapere che la Digos si preoccupa di ciò che facciamo, e ci chiede dettagli, anche se non facciamo nulla di male, ha per lo meno il sapore di un avvertimento, achtung che questa è materia che scotta. Ma di cosa parlavano mai, questi pericolosi terroristi dell’Api di Verona, nel convegno di stasera, per destare l’attenzione preventiva della Digos? Parlavano di indipendenza. Il convegno s’intitola «L’impresa e l’indipendenza. Prospettive e opportunità». Il convegno - che è riservato ai soci Api - vede la partecipazione del prof. Marco Luigi Bassani, dell’Università di Milano, del dott. Gian Angelo Bellati, direttore di Unioncamere Veneto, dell’ing. Contri, del Centro federalisti europei, e dell’avvocato Alessio Morosin, padre fondatore del movimento Indipendenza Veneta, ed estensore delle proposte di legge sul referendum di autodeterminazione approvate in Consiglio regionale.



La Digos ha voluto sapere con precisione chi sono i relatori, il motivo di questo convegno, se fosse aperto al pubblico a meno, e tanti altri particolari. Cosa mai accaduta per nessun convegno dell’Api. «È un convegno rivolto ai nostri soci, come sempre - spiega al Gazzettino il presidente di Api Verona, Arturo Alberti - ed è stato organizzato in tempi non sospetti, prima degli arresti. Noi non costruiamo tanki, nei nostri capannoni - scherza il presidente - ma viviamo e operiamo in Veneto ed è obbligatorio per le imprese capirne le dinamiche: non è certo il primo convegno "politico" che facciamo, abbiamo recentemente incontrato il Movimento Cinque Stelle, negli anni Novanta abbiamo voluto capire la proposta della Lega, oggi l’indipendenza è un tema caldo, non credo certo che si debba nasconderlo».



Alessio Morosin l’intimidazione ce la vede eccome, nell’attività informativa della Digos: «Se dei cittadini si ritrovano a parlare e confrontare le idee, in un modo del tutto pacifico e nonviolento, come è un convegno cui partecipano esperti e docenti universitari, i cui nomi si ritrovano nei siti che annunciano il convegno, non mi sembra che questo debba preoccupare la polizia.
In un Paese libero e democratico, la polizia non assume informazioni su cittadini che si ritrovano a parlare di politica, e devono essere liberi di farlo, senza sentire il fiato sul collo».
Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 07:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci