Andrea Papi ucciso da un orso, la famiglia denuncia lo Stato «per aver reintrodotto gli orsi in Trentino»

L'autopsia conferma: la morte dell'uomo è avvenuta per l'attacco dell'animale. Gli animalisti contro l'abbattimento

Sabato 8 Aprile 2023
Andrea Papi ucciso da un orso, la famiglia denuncia lo Stato «per aver reintrodotto gli orsi in Trentino»

TRENTO - La famiglia di Andrea Papi, il runner di 26 anni morto a causa dell'aggressione da parte di un orso nei boschi sopra Caldes, ha annunciato l'intenzione di denunciare la Provincia autonoma di Trento e lo Stato per aver reintrodotto gli orsi in Trentino.

Lo riporta un giornale locale, il T quotidiano, citando la madre del giovane.

La famiglia, informa il giornale, si è già affidata a dei legali. L'intenzione è contestare le modalità con cui è stato messo in campo il progetto Life Ursus, senza un referendum consultivo tra la popolazione della zona. Secondo i risultati dell’autopsia effettuata venerdi, Papi ha ceduto alle ferite inflitte da un orso, ha detto la fonte. Il test del Dna dovrebbe consentire di identificare l’animale nei prossimi giorni.

L'ipotesi avanzata dagli investigatori è stata confermata dai tre periti - un medico legale, un veterinario ed un'esperta di dna animale - che hanno eseguito gli esami autoptici. Il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato un'ordinanza contingibile e urgente per l'abbattimento dell'esemplare responsabile dell'aggressione, mentre ha annunciato che chiederà a Ispra di procedere alla soppressione di tre orsi ritenuti problematici (Mj5, Jj4 e M62). La prossima settimana, inoltre, incontrerà il ministro dell'ambiente per chiedere un cambiamento del modello di gestione dei grandi carnivori in Trentino.

Animalisti contro gli abbattimenti

Le associazioni animaliste prendono posizione contro l'ordinanza di abbattimento dell'orso responsabile dell'aggressione di Andrea Papi. L'Oipa, in una nota, invita alla calma, auspicando che «le istituzioni non ricorrano alla barbarie dell'occhio per occhio, dente per dente». «Dieci furono gli orsi rilasciati tra il 1999 e il 2002, e oggi se ne contano circa 100. Ma l'intento iniziale si è ribaltato e dalla protezione si sta passando all'uccisione», commenta il responsabile per la Fauna selvatica dell'Oipa, Alessandro PIacenza. «Se il risultato di tanto sforzo è questo, tanto valeva che quello stanziamento di denaro pubblico fosse investito altrove», aggiunge, in riferimento al progetto Life Ursus. Secondo l'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), occorre «andare a fondo nelle indagini e ricostruire quanto accaduto». Papi - prosegue l'associazione in una nota - «si sarebbe difeso con un bastone e questo potrebbe aver provocato la reazione dell'orso». Intanto sui social si moltiplicano i messaggi contro gli abbattimenti e a favore degli orsi. «L'orso non passeggia in città, così l'uomo si cerchi un altro posto dove andare a correre», scrive un utente. Un altro afferma: «Come mai accadono solo in Trentino? Anche in Abruzzo ci sono gli orsi, ma non accade nulla». «Boicottiamo il Trentino: sicuramente nel voler uccidere tutti gli orsi c'è il motivo economico», si legge ancora tra i commenti. 

 

Ultimo aggiornamento: 11:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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