Crisanti: «Il Veneto dovrebbe fare 2-3 settimane di zona rossa: ecco i 2 punti critici»

Giovedì 17 Dicembre 2020
Andrea Crisanti
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PADOVA - «Il Veneto ora dovrebbe fare 2/3 settimane di zona rossa, ritornare ai test molecolari e applicare i test rapidi per lo screening di comunità». Lo ha detto Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell'Università di Padova ai microfoni di Radio 24. La situazione del Veneto «è il risultato di due fattori - ha spiegato Crisanti - le zone gialle non hanno limitazioni sufficienti per bloccare la trasmissione, inoltre sono classificate come tali in base alla capacità teorica dei posti in terapia intensiva, ma il numero di terapie intensive non dipende solo da posti letto ma anche dal personale.

Il secondo punto è l'uso non appropriato dei test rapidi che, con una sensibilità bassa, non possono essere usati come misura di prevenzione per proteggere comunità vulnerabili, cosi invece di una barriera creiamo una groviera». 

Allungare l'orario dei negozi

«Allungare l'orario dei negozi per diluire il flusso ed evitare lo spostamento tra regioni e festeggiamenti, occasioni conviviali con di più gruppi familiari, queste sono le cose più pericolose». Crisanti ha parlato poi di «regole da zona rossa per tutta Italia, se il valore è quello della salute umana e risparmiare vite». Quindi ha aggiunto: «Dobbiamo cogliere l'opportunità del Natale per ottenere questo risultato, con le scuole chiuse e le attività produttive ridotte si tratta di un'occasione unica che non compromette l'economia, con un piccolo sacrificio si può raggiungere l'obiettivo».

Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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