Il Pd perde comuni, ma esulta per Vicenza. Martella: «Finita la nostra attraversata nel deserto»

Martedì 16 Maggio 2023
Giacomo Possamai festeggia il ballottaggio

VENEZIA - Persa Treviso, e si sapeva. Persa San Donà di Piave, in provincia di Venezia, e anche se era prevedibile è stato un po' un colpo, trattandosi di un Comune il cui sindaco uscente era di centrosinistra. Confermata Piove di Sacco, in provincia di Padova. E conquistati anche piccoli Comuni, come il bellunese Pieve di Cadore. Ma anche se il saldo di questa tornata elettorale è negativo, più Comuni persi che confermati o conquistati, per il Partito Democratico e l'intero centrosinistra il bilancio è entusiasmante. E il motivo è semplice: Vicenza. L'essere andati al ballottaggio nel capoluogo berico riuscendo addirittura a superare il sindaco uscente di centrodestra Francesco Rucco con uno scarto di un migliaio di voti, ben due punti percentuali, equivale a cominciare a pensare di uscire in Veneto da posizioni assolutamente minoritarie. «Traversata nel deserto», la chiama il segretario regionale del Partito Democratico, Andrea Martella.

Che già pensa alle elezioni regionali del 2025, quando il governatore Luca Zaia non potrà più ricandidarsi.


L'OBIETTIVO
«La sfida più importante in questa tornata elettorale è Vicenza - dice Martella -, essere andati al ballottaggio in una posizione di vantaggio è un grandissimo risultato. Importante per più motivi: Vicenza è una città amministrata dal centrodestra e rappresenta il cuore produttivo della nostra realtà veneta. E ora è una ventata di rinnovamento nella nostra "traversata nel deserto" anche in vista delle prossime elezioni regionali».
Vicenza è andata bene non solo per la scelta del candiudato sindaco, Giacomo Possamai, ma anche perché la coalizione è stata larga, Terzo Polo compreso. E su questo il segretario del Pd insiste. «Dobbiamo lavorare a una coalizione più ampia possibile, le divisioni non pagano. Non avere trovato una intesa con il Terzo Polo, penso a Treviso ma anche a San Donà di Piave, ha comportato qualche problema». Una coalizione allargata anche al Movimento 5 Stelle? In questa tornata elettorale nessun Comune ha visto una alleanza tra centrosinistra e pentastellati: è da valutare invece in vista delle prossime elezioni regionali in Veneto? «Sì, in Veneto io sono del parere che il centrosinistra sia unito e coinvolga tutti, dal Terzo Polo alle liste civiche fino al Movimento 5 stelle».


SCONFITTE E VITTORIE
Se a Treviso «il risultato era previsto, perché anche lì c'era un sindaco uscente ma contrariamente a Vicenza era molto forte», è stato in altri Comuni che la sconfitta ha "bruciato" di più. Ad esempio a San Donà di Piave dove era candidata la vicepresidente del consiglio regionale, la dem Francesca Zottis. «Un grande dispiacere - dice Martella -. Anche qui, come in altre realtà, ha contato il trascinamento del voto politico oltre che la mancata alleanza con il Terzo Polo, nonostante Francesca Zottis si sia impegnata e abbia dimostrato grande generosità».
Il bilancio complessivo? «Abbiamo vinto a Piove di Sacco, Pieve di Cadore, Chiampo, in altri Comuni è andata invece diversamente. Lo sapevano in partenza che per noi sarebbe stato un turno elettorale difficile in cui il trascinamento del voto politico di settembre si sarebbe fatto sentire. Ma anche se il "saldo" è insoddisfacente, la differenza la fa Vicenza».

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