Baci, abbracci e complimenti: Alpini, arriva il manuale anti-molestie. «Senza consenso della donna niente battute né contatti»

Venerdì 10 Marzo 2023 di Angela Pederiva
Baci, abbracci e complimenti: Alpini, arriva il manuale anti-molestie. «Senza consenso della donna niente battute né contatti»

VENEZIA - Consiglio per gli uomini in vena di fare gesti, o battute, non richiesti. Prima di agire, ponetevi un paio di domande: «Conosco la persona coinvolta o ho alcun tipo di relazione ad esempio di lavoro, di amicizia o affettiva? Ho ricevuto il consenso esplicito per porre complimenti, fare approcci di natura sessuale o avere un contatto fisico?». Se la risposta è “no” ad almeno una delle due, sappiate che «alcuni comportamenti sono considerati come molestia», per cui siate pronti a subirne le conseguenze. A dirlo non è un gruppo di veterofemministe, ma l’Associazione nazionale alpini, che ieri ha presentato il suo “Manuale di consapevolezza” a Rimini. Già, proprio nella città che era stata sede dell’adunata nel 2022, con tutte le polemiche per i presunti comportamenti inappropriati: centinaia le segnalazioni via social riferite dal collettivo “Non una di meno”, ma una sola denuncia formalizzata in Procura (che poi ne aveva pure chiesto l’archiviazione). Necessaria e sufficiente, però, a scatenare un moto di coscienza nell’Ana, determinata a trasformare la negativa esposizione mediatica di quei giorni in una positiva cassa di risonanza per la sensibilizzazione maschile. «Vogliamo andare a Udine a maggio – ha spiegato il vicepresidente Lino Rizzi – con tutta la serenità che ci ha sempre contraddistinti.

Consapevoli di quanto successo, perché non siamo stati insensibili».


L’ASSUNTO
Le linee-guida, stilate in collaborazione con Karen Feier Ricci e Eva Massari nell’ambito del progetto curato dalla femminista Paola Miglio, sono basate su un manifesto articolato in sei punti. A partire dall’assunto di base: «L’uguaglianza piena tra uomo e donna è la vera base di una cultura del rispetto». Ma cosa sono le molestie? «Apprezzamenti di natura sessuale rivolti in modo esplicito, volgare e talvolta minaccioso a una persona incontrata per strada o in un luogo pubblico. Non sono atti di goliardia». Le stesse Penne Nere anticipano l’obiezione: «Non sempre le molestie sono intenzionalmente intimidatorie o violente». Colpa della convinzione culturale per cui gli uomini sarebbero i conquistatori e le donne sarebbero le prede, con la conseguenza che azioni punite dal codice penale «vengono tollerate socialmente e scambiate erroneamente per complimenti». Come regolarsi allora?


I COMPORTAMENTI
In via generale: «Le molestie verbali sono comportamenti intollerabili in qualsiasi contesto e situazione». Più concretamente, «sono comportamenti da evitare: le opinioni non richieste sull’aspetto fisico, anche se si utilizzano espressioni apparentemente positive; fischiare, cercare di attrarre l’attenzione con il clacson, applaudendo e ammiccando; usare nomignoli allusivi». Tra il complimento e la molestia, è «l’insistenza» a segnare la linea di confine. «“Che belle gambe” non facilita sicuramente la relazione: qual è lo scopo, perché usare apprezzamenti sul fisico? Chiamarla con il suono riservato al gatto, perché? “Bambolina” a chi?». Per gli Alpini sono sempre molestie: «I commenti volgari o a sfondo sessuale. I gesti che ad esempio indicano i genitali o mimano un atto sessuale. Le battute a sfondo sessuale (“Fatti prendere, lo so che ti piace!”). Gli approcci che cercano di avere per forza una reazione positiva, spesso sottointendendo una “colpa” o una mancanza della donna (“Non mi fai un sorriso, sei frigida per caso?”)». Al di fuori di «una relazione chiara ed esplicita», ecco cosa non si fa: «Palpeggiare qualsiasi parte del corpo di una donna. Abbracciare o baciare senza il consenso della diretta interessata. Ostacolare il passaggio intenzionalmente. Appoggiare le mani sulle spalle durante una conversazione. Toccare le braccia di qualcuna mentre svolge il suo lavoro. Afferrarle la mano senza che il gesto sia partito da lei. Toccare qualsiasi parte del corpo mentre si fa un complimento come, ad esempio, mentre si dice: “Che bellezza di capelli”». Regola aurea da tenere a mente: «Un “no” è un “no”». 


DA DIRE E DA NON DIRE
Nel caso in cui la situazione fosse ormai sfuggita di mano, nel senso che l’azione sgradita è già stata compiuta, non sarebbe comunque mai troppo tardi per fermarsi a riflettere. Ecco le cose da dire a lei: «Scusa. Non avevo l’intenzione di intimidire, non lo rifarò. Posso fare qualcosa per farla sentire meglio?». Ed ecco le cose da non dire, nemmeno agli altri: «Non si può dire più niente! Era solo un complimento. In fondo le piace. Non si può più corteggiare una donna...». Sì, si può: basta essere gentili e rispettosi, anche tirandosi indietro quando si capisce che l’interesse non è apprezzato né ricambiato. 
 

Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 17:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci