Alibaba, re del commercio online
a caccia di aziende vinicole venete

Mercoledì 22 Giugno 2016 di Mattia Zanardo
Alibaba, re del commercio online a caccia di aziende vinicole venete
2
Il “made in Veneto” piace sempre più ai cinesi. Alibaba, colosso dell'e-commerce dell'ex Celeste Impero, è alla ricerca di aziende locali da inserire con i loro prodotti nella sua piattaforma. Non a caso Rodrigo Cipriani Foresio, responsabile per l'Europa meridionale del gruppo, è in “missione” nella regione: oggi parteciperà ad un appuntamento istituzionale alla Camera di commercio di Verona, nei prossimi giorni incontrerà vari imprenditori.
«Alibaba è diventato il più grande mercato on line al mondo ed ha deciso di puntare per i prossimi dieci anni sulla sua internazionalizzazione – spiega il manager -. Oggi abbiamo circa 423 milioni di clienti in Cina, vogliamo arrivare a due miliardi clienti in tutto il Sud Est asiatico, fornendo loro sempre più prodotti occidentali. Da qui la decisione di aprire una serie di sedi nel mondo. Il primo ufficio è stato aperto, il 25 ottobre scorso, proprio in Italia (a Milano, ndr)».
Il Veneto come si inserisce in questa strategia?
«Riteniamo che il vino sia una delle categorie che avrà maggior sviluppo in Cina nei prossimi anni. L'Italia è il maggior produttore enologico e il Veneto è uno dei territori chiave in questo settore. Oggi, però, il vino italiano rappresenta non più del 5% del mercato cinese e di Alibaba. Per questo, il nostro fondatore Jack Ma è venuto a spiegare il progetto allo scorso Vinitaly, dove ha incotrato anche il premier Renzi».
Guardate anche ad altri comparti? 
«Siamo focalizzati su tutti i settori. Ovviamente siamo partiti da moda, lusso, alimentare, articoli per la casa. Quello per cui l'Italia è più nota nel mondo».
Ci sono già imprese venete su Alibaba?
«Attualmente nelle nostre piattaforme di vendita al consumatore finale sono presenti 102 imprese italiane con propri negozi monomarca, senza contare chi vende anche prodotti di altri. Tra le altre, hanno store Geox, De Longhi, Luxottica. In seguito all'operazione Vinitaly, ci sono state aperture e sono in corso contatti con diverse cantine e consorzi anche del Triveneto». 
Quello cinese, però, resta un mercato molto complicato.
«È senza dubbio una grandissima opportunità, per la platea di clienti. Ciò detto, andare in Cina non è uno scherzo e, con un miliardo di articoli sulla nostra piattaforma, la concorrenza è forte: bisogna essere ben preparati».
Aprire un negozio on line può essere una via più semplice per una pmi?
«La filosofia di Alibaba è proprio quella di essere uno strumento, tramite internet, per raggiungere il mercato asiatico, altrimenti in mano solo alle grandi multinazionali».
E c'è il rischio della contraffazione.
«E' un problema mondiale, non solo di Alibaba. E non solo sul web: basta vedere i venditori abusivi di borse a Venezia. La lotta ai falsi, per noi, è una priorità, per il semplice fatto che sono gli stessi consumatori cinesi a volere prodotti orginali. Abbiamo un rigoroso sistema di controlli e quando viene segnalato che uno store vende falsi, viene subito chiuso». 
Si è parlato di un interesse di Jack Ma per il Milan.
«Non c'è mai stata alcuna trattativa di questo tipo. Invece, la Suning, che ha acquisito l'Inter, è detenuta al 20% da Alibaba. Piuttosto, siamo interessati alla vendita di articoli di squadre di calcio».
Anche venete?
«Ovviamente il marchio deve essere noto al cliente cinese. Per ora ci sono Real Madrid e Bayern Monaco. Ma, chissà, Venezia è un nome conosciuto in tutto il mondo».
Ultimo aggiornamento: 09:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci