ZOPPOLA (PORDENONE) - Stupore e commozione ha scatenato ieri mattina in paese la notizia del ritrovamento del corpo senza vita di una donna di 43 anni, residente in una villetta indipendente a due passi dal centro di Zoppola. Che qualcosa di brutto fosse accaduto lo si era capito dalle sirene dei mezzi dei vigili del fuoco di Pordenone e dagli sguardi molto preoccupati dei presenti attorno alla sua abitazione, nei pressi del campo sportivo del capoluogo. Ma già il giorno prima qualche cittadino aveva riportato sui social di aver visto agenti della polizia locale affacciarsi nella via per verificare se la proprietaria fosse in casa. Di lei non si avevano risposte dal primo di gennaio.
Pravisdomini. Ragazzo di 19 anni trovato morto in un b&b a Civitanova Marche
LA DENUNCIA
L'altro ieri però uno dei parenti residenti a Treviso, preoccupato dal fatto che la donna non rispondesse al cellulare e non si fosse presentata al lavoro, ha deciso di sporgere denuncia di persona scomparsa alle autorità venete. Poi la decisione dei parenti, assieme al legale di famiglia, di intervenire ieri mattina nella residenza della donna.
L'INTERVENTO
I vigli del fuoco sono così arrivati sul posto e una volta entrati nell'abitazione hanno rinvenuto il corpo senza vita della donna, divorziata con figlia minorenne che al momento del ritrovamento si trovava a scuola. Sul posto per i rilievi di legge sono arrivati i carabinieri di Fiume Veneto, che hanno anche effettuato un sopralluogo nella villetta.
LE INDAGINI
Le indagini sono coordinate dalla Procura di Pordenone: il pubblico ministero Federico Facchin ha subito disposto l'ispezione cadaverica per valutare cosa abbia determinato il decesso della 43enne. Un esame subito effettuato dal medico legale Valentina Zamai. Dai primi riscontri, la morte pare risalga ad alcuni giorni fa. Le indagini saranno portate avanti dalla compagnia dei carabinieri di Pordenone che stanno raccogliendo informazioni utili a valutare tutte le ipotesi. La quarantatreenne, che viveva da sola nella casa indipendente in centro, lavorava nella sede della Uil di Pordenone, e si era resa irreperibile dalle festività di fine anno. La notizia del ritrovamento ha scosso nel profondo la comunità locale, dove la donna era ben inserita e conosciuta.
Emanuele Minca
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".