PORDENONE - Gli esuberi scesi dagli iniziali novanta a sessanta.
GRUPPO CIVIDALE
Il piano del Gruppo Cividale per la Zml (la vecchia Zanussi Metallurgica ceduta da Electrolux già negli anni 90 a un fondo Usa e poi passata di mano al gruppo industriale guidato dalla famiglia friulana Valduga) era stato presentato l'11 gennaio scorso. Prevede quasi 17 milioni di investimenti. Soldi sull'automazione che riguarderanno soprattutto il reparto della ghisa: i tradizionali forni di vecchia generazioni saranno sostituiti da forni innovativi a minore emissione di Co2. I nuovi macchinari, secondo la società, saranno in grado di garantire prodotti con maggiore marginalità, soprattutto componenti per l'automotive. Più automazione, più margini di guadagno, ma minori volumi. Meno di due anni per riorganizzare la fabbrica. Nella prima versione il piano prevedeva novanta esuberi, settanta dei quali proprio nel reparto della ghisa. Nella fonderia si passerà infatti da tre a due soli turni. Una ventina gli altri esuberi previsti dal piano nelle aree dell'alluminio delle lavorazioni del rame e nell'amministrazione.
ESUBERI TAGLIATI
Sugli esuberi fin dai primi incontri Fim, Fiom e Uilm (con il supporto anche tecnico dei delegati della Rsu di stabilimento) si sono impegnati a presentare una sorta di contro-piano. La proposta ha ottenuto la riduzione da 90 a 60 eccedenze. L'altro scoglio era quello della cassa integrazione (in origine il sindacato aveva proposto in alternativa, ma senza successo, il contratto di solidarietà): l'intesa raggiunt prevede la rotazione per tutti i dipendenti in modo che nessuno sia mai a zero ore e alla fine non ci saranno licenziamenti automatici: tra due anni si valuterà il da farsi nel caso ci fossero eccedenze. Per gli addetti più vicini alla pensione (l'azienda stima siano una trentina) con il licenziamento (su base volontaria) e la Naspi ci sarà un'indennità di accompagnamento di 800 euro al mese per il primo anno e di mille euro il secondo anno. Per chi decidesse volontariamente di lasciare il lavoro a prescindere dai requisiti pensionistici l'incentivo sarà di 30 mila euro (se entro luglio) e di 25 mila (in un secondo momento). «L'intesa raggiunta - sottolinea il sindacato - mette in sicurezza il piano di investimenti e i lavoratori. Ma restano alcuni dubbi sul futuro rispetto a tipi di produzione e volumi. Temi sui quali dovremo discutere molto presto».
D.L.