West Nile, in Friuli c'è la prima vittima: una donna anziana vinta dal virus in ospedale

Mercoledì 31 Agosto 2022 di Loris Del Frate
L'ospedale di San Vito

Primo morto in Friuli Venezia Giulia per il virus del Nilo.

Si tratta di una donna di 93 anni, residente a Chions. L’anziana, già colpita da altre patologie e fisicamente debilitata, era stata punta da una zanzara infetta nelle settimane scorse. Dopo alcuni giorni è apparsa la febbre e poi i sintomi legati proprio al virus del Nilo. Ricoverata in ospedale e accertata la positività, ha manifestato sintomi neurologici che in pochi giorni l’hanno condotta alla morte. Il funerale alla donna è già stato fatto. Proprio a causa di questa morte per il virus del Nilo, la Regione con il Dipartimento di prevenzione dell’Asfo e il sindaco di Chions, avevano deciso nei giorni scorsi di partire con la disinfestazione a Villotta di Chions.


I CASI


Continuano ad aumentare in Friuli Venezia Giulia. Non siamo ancora a livello del Veneto dove si è già accesa la lucetta rossa dell’allarme, ma non ci sono dubbi che ora il virus del Nilo inizia a far paura anche sul territorio regionale. In Friuli Venezia Giulia i casi accertati sono venti e di questi almeno tre hanno manifestato sintomi neurologici. Non sono comunque gravi. Cinque le persone ricoverate in osservazione con febbre, mentre gli altri infetti sono a casa anche se costantemente monitorati. Non ci sono dubbi, però, su due fatti importanti. Il primo è che le venti persone punte dalla zanzare infette sono solo la punta dell’iceberg. Come dire che ce ne sono molti di più, anche se non hanno manifestato sintomi gravi. Anzi, la maggioranza è asintomatica. Il secondo aspetto è che il virus continuerà a colpire perchè le zanzare, nonostante le disinfestazioni che sono in aumento, sono sempre più numerose.


AREE PIÙ COLPITE


È la provincia di Pordenone la zona più colpita. Oltre a far registrare il primo morto è quella che ha il numero maggiore di casi tra quelli identificati. Come detto sono 20 i casi umani di infezione e di questi uno a Gorizia, tre nell’udinese e 16 nel territorio della provincia di Pordenone. Ieri l’assessore alla Sanità, Riccardo Riccardi, ha convocato un incontro con i sindaci. 


DISINFESTAZIONI


Per quanto riguarda gli interventi di disinfestazione attuati fino a questo momento hanno riguardato le aree dei Comuni di Pagnacco, Tavagnacco, Povoletto, Tricesimo, Reana del Rojale, Udine, Pasian di Prato, Campoformido, Sacile, Fontanafredda, Porcia, Pravisdomini, Cordenons, Vivaro, Chions e Pordenone. Ora sarà la volta dei comuni di Palmanova, Bagnaria Arsa, Santa Maria la Longa, Trivignano Udinese, Gonars, Visco e Aiello del Friuli. Un secondo passaggio di interventi di tipo larvicida coinvolgerà domani i Comuni della Destra Tagliamento che hanno già ricevuto il primo trattamento. Come ha sottolineato il vicegovernatore, le positività al virus vengono formalizzate da un laboratorio pubblico di malattie infettive. Un fattore decisivo è la velocità della disinfestazione. In primo luogo l’intervento scatta nel raggio di 500 metri da dove è stato registrato il caso di infezione umana e prevede un prodotto di bassa tossicità per l’ambiente.


COSA FARE


Tra le raccomandazioni da seguire durante la disinfestazione (che avviene di notte), quella di chiudere le finestre, non tenere il bucato all’esterno ad asciugare e chiudere in casa gli animali, oltre a quella di consumare gli ortaggi (lavandoli) 72 ore dopo le operazioni. A garanzia degli alveari e degli apicoltori, la ditta incaricata ha a disposizione un sistema che mantiene a dovuta distanza il raggio di azione dell’insetticida. In merito alle patologie è stato spiegato dalla Regione che il virus, quando la reazione diventa sintomatica, tende a colpire il sistema nervoso causando cefalee ed encefaliti, oltre a febbre alta. «Nessun allarmismo - ha concluso l’assessore Riccardi - ma massima vigilanza e prontezza d’intervento.

Ultimo aggiornamento: 17:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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