Nuove prese d'acqua, «Giù le mani dal torrente Arzino»

Sabato 9 Gennaio 2021 di Susanna Salvador
Uno scorcio del torrente Arzino

Acque verdi, limpide che seguono il corso tortuoso del torrente Arzino, tra montagne scolpite e paesaggi mozzafiato che regalano luoghi ancora incontaminati. È in queste vallate che la scorsa estate, complice l’emergenza Covid 19, molti hanno scoperto le spiagge, le pozze e le cascate che fanno da cornice all’Arzino.

    Talmente spettacolari da essere citate dal Finacial Times tra i siti di balneazione fluviale più belli d’Europa. Un patrimonio da conservare, da preservare, da proteggere, come sottolinea il consigliere comunale di Vito d’Asio Dario Tosoni, che ha fatto della battaglia per tutelare l’Arzino un obiettivo di vita.
L’ORDINE DEL GIORNO
Il torrente è il protagonista - oltrechè del Movimento tutela Arzino - di un ordine del giorno, portato in consiglio comunale da Tosoni e approvato all’unanimità il 29 dicembre scorso, su “le scelte strategiche per l’approvvigionamento di acqua potabile”. Un documento che spiega con chiarezza i rischi che corre il corso d’acqua se dovessero costruire una presa di emergenza, a corredo del progetto sul Comugna, sull’Arzino. “Le prese d’acqua su corsi di montagna non sono in grado di garantire la sicurezza di esercizio - si legge - perchè soggette agli effetti prodotti dalle piene a cui i corsi d’acqua sono periodicamente soggetti. Ad ogni piena l’acqua raggiunge livelli di torbidità oltre i limiti di legge (...). Ne consegue un’interruzione del servizio per parecchi giorni in attesa degli interventi di ripristino”. Si parla poi della sismicità molto elevata dell’area dove potrebbe sorgere la presa d’acqua sul torrente Arzino.
L’AMBIENTE
Ma l’argomento contenuto nell’ordine del giorno, che tocca più da vicino quanti hanno fatto di quelle spiagge e di quelle cascate i luoghi del cuore, riguarda il valore ambientale del corso d’acqua. Che Tosoni racconta fotografandolo. “Il torrente Arzino assieme al suo affluente il Comugna, è l’ultimo corso d’acqua rimasto allo stato naturale delle Prealpi carniche e uno dei pochissimi ancora intatti della regione e perciò merita di essere salvaguardato. Il suo pregio naturalistico è stato dimostrato (oltrechè dal Financial Times) dallo stato ecologico elevato con cui l’Arpa Fvg lo ha classificato nella sua interezza”. Il documento ricorda che “anche la popolazione è conscia del suo pregio ambientale, una consapevolezza che si è concretizzata in due petizioni a protezione dello stesso, promosse dal Movimeno tutela Arzino: la prima a salvaguardia dell’integrità ambientale e idraulica dell’Arzino e dei suoi affluenti datata 2012, la seconda a favore dell’integrità ambientale dell’Arzino e delle sue meravigliose cascate, consegnata al presidente del consiglio regionale il 30 luglio scorso. Quest’ultima petizione è stata firmata da 8mila 168 cittadini”. Chiari i presupposti come le richieste di Tosoni, accolte da tutti: ripristino della presa sul Comugna nella sua configurazione di prelievo attuale; riutilizzo sistematico delle vecchie prese; ricerca di fonti alternative. E, soprattutto, giù le mani dall’Arzino.
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